Catalogna, in piazza a Madrid per l'unità, a Barcellona per il dialogo

In migliaia si sono radunati nelle piazze spagnole in reazione alla crisi politica legata al referendum sull'indipendenza della Catalogna delllo scorso 1 ottobre. A Madrid la popolazione si è riunita nella piazza de Colon e nella calle de Serrano con bandiere spagnole e cartelli a favore della difesa dell'unità nazionale, della Costituzione e dello stato di diritto. "Viva la Spagna", "Viva il re", "Anche la Catalogna è Spagna", si legge su alcuni dei cartelli dei manifestanti. Dimostrazioni analoghe, convocate dalla Fondazione per la difesa della nazione spagnola (Denaes) si sono svolte in molte altre città spagnole.

Nel centro della piazza di Madrid è stata posta una bandiera della Spagna, mentre in sottofondo risuonava dagli altoparlanti la canzone "Que viva Espana" di Manolo Escobar. I partecipanti hanno esposto manifesti con la scritta "Golpisti" a fianco di foto del governatore catalano, Carles Puigdemont, del suo vice, Oriol Junqueras, del capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapero.

Barcellona

Centinaia di persone si sono riunite anche a Barcellona, davanti al palazzo della Generalitat, per chiedere dialogo tra governo di Madrid e autorità catalane. I manifestanti si sono presentati vestiti di bianco, sventolando bandiere e cartelli dello stesso colore. L'appello è stato lanciato dall'associazione civile "Parlem? Hablamos?" che ha promosso la manifestazione, esortando via social la popolazione a riunirsi davanti ai comuni per chiedere dialogo e sbloccare in questo modo la crisi scoppiata con l'organizzazione del referendum separatista in Catalogna. "Hanno seminato odio, si combattono e si dividono. Se non interveniamo come società, la Spagna si trasformerà in un Paese difficile da abitare", hanno dichiarato dall'associazione.

Sul suo profilo Twitter, il sindaco di Barcellona, Ada Colau, ha pubblicato una foto della manifestazione e ha commentato: "Migliaia di persone inviano un messaggio di pace ai loro governanti: il coraggio è oggi quello di ascoltare e di sedersi al tavolo per parlare".

Intanto, in tutto il Paese c'è attesa per il discorso che il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, terrà martedì dal Parlamento catalano.