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Cento repubblicani chiedono di sospendere l'appoggio a Trump

Una parte del Partito Repubblicano americano non ha ancora digerito che Trump sia candidato alla Casa Bianca e chiede che i soldi per la sua campagna elettorale siano usati per le elezioni per il Congresso.

Cento repubblicani chiedono di sospendere l'appoggio a Trump

Cento membri del Gop vogliono fare fuori Donald Trump. Una parte del gotha del Partito Repubblicano americano non ha ancora digerito che il candidato alla Casa Bianca sia l’eccentrico magnate e chiede che i soldi per la sua campagna elettorale siano usati per le elezioni per il Congresso.

La richiesta formale è stata fatta con una lettera indirizzata al Repubblican national committee (il comitato politico che coordina anche la raccolta fondi per le elezioni) nella quale si mette in evidenza “il carattere divisivo, imprudente, incompetente e altamente impopolare di Donald Trump”. Secondo i cento dissidenti una sua candidatura rischia di trasformarsi “in una deriva di voti a vantaggio del Partito democratico" e pertanto si chiede di destinare “tutte le risorse disponibili del partito a sostegno della fragile campagna per il Senato e per la Camera”. Solo in questo modo si “impedirà al Gop di annegare, trascinato verso il fondo da un`ancora con lo stemma di Trump appesa al proprio collo”.

Il promotore dell'iniziativa è stato Andrew Weinstein, addetto stampa dell`ex speaker della Camera Newt Gingrich e, accanto al suo nome, scrive Repubblica, si leggono quelli di almeno 27 ex funzionari del partito, tra cui i deputati Scott Rigell e Reid Ribble. La lettera arriva due settimane dopo un’altra, sottoscritta da 50 esperti repubblicani di sicurezza nazionale che si erano detti convinti del fatto che Trump “sarebbe il presidente più sconsiderato della storia degli Stati Uniti". Mosse dettate dai sondaggi sfavorevoli e da una campagna dai toni esasperati da Trump che, pero, non intende cambiare strategia. “Tutti parlano di questo, ma io non voglio tornare sui miei passi. Bisogna essere fedeli a se stessi.

Se cominci a cambiare, significa che non sei onesto con le persone", ha detto ieri, anche se poi ha rivoluzionato lo staff della sua campagna elettorale.

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