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Charlie, l'appello della mamma ai giudici: "Dateci una possibilità"

A poche ore dal nuovo pronunciamento dell'Alta Corte di Giustizia britannica, la madre di Charlie Gard, Connie Yates, chiede ai giudici di ascoltare gli esperti e dare al piccolo la possibilità di sottoporsi ad una cura sperimentale

Charlie, l'appello della mamma ai giudici: "Dateci una possibilità"

A poche ore dal nuovo pronunciamento dell’Alta Corte di Giustizia britannica sul caso di Charlie Gard, la mamma del piccolo lancia il suo ultimo appello ai giudici, chiedendo loro di ascoltare gli esperti e dare al piccolo la possibilità di sottoporsi ad una cura sperimentale.

“Per queste malattie molto rare ci sono degli esperti, spero che vogliano ascoltarli e darci una possibilità”, ha detto Connie Yates, la mamma del piccolo Charlie ai microfoni di Sky News. “Ci sono sette medici specializzati nella malattia di Charlie che ci supportano”, ha continuato la donna. “Spero che possano rendersi conto che, diversamente da quanto si pensasse prima, c’è più di una possibilità e spero che si fidino di noi genitori e degli altri medici”, ha detto la madre del bimbo rivolta ai giudici, che tra poche ore si pronunceranno nuovamente sulle sorti del piccolo Charlie.

A decidere del futuro del bimbo di undici mesi ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra sarà il presidente della sezione minori dell’Alta Corte di giustizia, Nicholas Francis. Lo stesso magistrato che, lo scorso aprile, ordinò di "staccare la spina" del respiratore automatico che tiene in vita Charlie, affetto da una rara malattia genetica, la sindrome da deplezione del dna mitocondriale.

La sentenza del giudice Francis era stata confermata dai pronunciamenti di altri tribunali, compresa la Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma dopo la mobilitazione della comunità internazionale, il caso di Charlie si è riaperto. Venerdì scorso il Great Ormond Street ha chiesto all’Alta Corte una nuova udienza "alla luce delle richieste relative ad un possibile trattamento per la sua condizione”. Sul tavolo dei giudici c’è ora, infatti, il parere favorevole di sette esperti, provenienti da Stati Uniti, Spagna, Regno Unito ed Italia, su una cura sperimentale che, secondo la mamma del piccolo, potrebbe fare miracoli e "far tornare Charlie ad essere un bimbo normale”.

“Ci sono 18 bambini al mondo che sono stati sottoposti a questo trattamento”, spiega la mamma di Charlie a Sky News, “una di loro non poteva fare nulla e ora riesce ad andare in bicicletta”. “Non stiamo dicendo che il Great Ormond Street è un cattivo ospedale, ma non sono esperti nel trattare le condizioni particolari in cui versa Charlie”, ha aggiunto la donna. “Non vediamo cosa ci sia di dignitoso nel lasciarlo morire”, conclude Connie Yates, “pensiamo che sia dignitoso lasciargli una possibilità per vivere e se non funzionasse lo lasceremmo andare”.

Intanto, dopo gli appelli di Donald Trump e Papa Francesco, e dopo l'intervento di oltre quaranta deputati europei e di alcuni deputati della Camera dei rappresentanti statunitense, ieri i coniugi Gard hanno hanno consegnato ai medici del Great Ormond Street Hospital una petizione sottoscritta da oltre 350mila persone chiedere di consentire al bambino di essere trasferito negli Usa. L’ultima parola, però, spetta di nuovo ai giudici dell’Alta Corte che tra poche ore, alle 15 italiane, decideranno il destino del piccolo. Intanto sui social network si moltiplicano i messaggi di solidarietà verso i genitori del bimbo.

"L'esercito di Charlie” continua a sperare e resta con il fiato sospeso.

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