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Charlie, la sentenza slitta ancora. La madre: "L'ospedale mente"

Rinviata al 13 luglio la decisione sulla cura sperimentale a cui potrebbe essere sottoposto il piccolo Charlie Gard. La madre ai giudici: "Dall'ospedale vi stanno mentendo"

Charlie, la sentenza slitta ancora. La madre: "L'ospedale mente"

È stata rinviata ancora la decisione dell'Alta Corte inglese sul caso di Charlie Gard. Per conoscere la sentenza bisognerà infatti aspettare il prossimo giovedì 13 luglio quando Mr Justice Nicholas Francis esaminerà la vicenda.

"Potrei essere in grado di risolverlo. Oppure no", premette però il giudice che ha seguito finora il caso del piccolo di 10 mesi afetto da una rara malattia genetica.

Durante la seduta i genitori Chris Gard e Connie Yates hanno chiesto di poter sottoporre il bimbo a terapie sperimentali all'estero. E il legale della famiglia aveva anche chiesto più tempo, e cioè che l'udienza decisiva si tenesse tra il 25 e il 27 luglio, dal momento che alcune nuove evidenze scientifiche sul trattamento sperimentale a cui i genitori vorrebbero sottoporlo non saranno disponibili prima del 21.

"Non c'è alcuna persona vivente che non vorrebbe salvare Charlie", ha detto il giudice nel corso di quella che è diventata un'udienza drammatica, in cui il legale dei genitori è arrivato anche a chiedere se non debba essere un altro giudice a esaminare queste nuove evidenze, visto che la Corte così composta aveva già rigettato il caso. "Io ho sempre fatto il mio lavoro e continuerò a farlo", ha replicato la corte, "Sarebbe sbagliato cambiare giudice".

Quanto al rinvio richiesto dai genitori, il giudice si è detto "molto preoccupato" considerate le condizioni del bambino descritte dal Great Ormond Street Hospital. Dal canto loro anche i legali dell'ospedale osservano che nulla di davvero nuovo è stato portato all'attenzione del giudice, perché - precisano - tutte le presunte nuove ricerche sono studi di laboratorio e non sui pazienti. E i dati non sarebbero relativi a condizioni con danno cerebrale, ma solo muscolare.

"Vi stanno mentendo", ha urlato disperata a quel punto Connie Yates al giudice.

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