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Caso Adidas-Tapie, Lagarde condannata per negligenza. Ma non sconterà la pena

La Lagarde è stata esentata dalla pena ma non era presente alla lettura della sentenza

Caso Adidas-Tapie, Lagarde condannata per negligenza. Ma non sconterà la pena

La direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, è stata condannata dal tribunale dei ministri francese per "negligenzà nel caso dell'arbitrato Adidas-Tapie".

Il procuratore aveva chiesto l'assoluzione ma la Corte ha risposto negativamente. Lagarde era accusata di negligenza per aver consentito un grosso risarcimento all'imprenditore francese Bernard Tapie, all'epoca in cui era ministro delle Finanze, tra il 2007 e il 2011 nel governo di Nicolas Sarkozy.

Il caso risale all'inizio degli anni '90 quando la banca pubblica Credit Lyonnais comprò comprò l'Adidas da Tapie per 315 milioni di euro. La banca cedette però l'anno successivo la società al doppio del valore iniziale, 701 milioni di euro.

Tapie si sentì così truffato e diede vita a una lunghissima battaglia legale. Nel 2007 la Lagarde decise di ricorrere a un arbitrato privato e grazie a questo Tapie ebbe un indennizzo di 404 milioni di euro provenienti dalle tasse dello Stato.

Nel 2015 fu annullata dalla giustizia civile la decisione arbitrale considerandola fraudolenta e Tapie fu costretto a restituire il denaro. La Lagarde fu accusata di negligenza per aver autorizzato la decisione del collegio arbitrale sfavorevole agli interessi dello Stato e dei contribuenti.

Nonostante i legali stiano prendendo in considerazione la possibilità di fare appello contro la decisione, la Lagarde è stata esentata dalla pena ma non era presente alla lettura della sentenza.

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