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La Cina chiude i cieli ai piccioni: "Disturbano preparativi per la festa nazionale"

I festeggiamenti per i settant’anni della Cina comunista saranno, nelle intenzioni delle autorità del gigante asiatico, i “più imponenti della storia”

La Cina chiude i cieli ai piccioni: "Disturbano preparativi per la festa nazionale"

In Cina, mentre fervono i preparativi per le celebrazioni dei settant’anni della proclamazione della repubblica popolare, le autorità hanno deciso di vietare il “volo dei piccioni”.

In base a quanto riportato dal quotidiano britannico The Daily Telegraph, l’esecutivo del gigante asiatico sarebbe determinato a mantenere i cieli“puliti” per tutte le prossime settimane, fino al primo ottobre, ossia il giorno in cui si festeggia il trionfo dell’esercito maoista e l’instaurazione del regime comunista a Pechino.

Il governo della capitale cinese ha quindi interdetto, fino alla data della festa nazionale, qualsiasi attività, compresi “il volo dei piccioni, il volo dei droni e quello dei palloni aerostatici”, suscettibile di pregiudicare la sicurezza dello spazio aereo sovrastante ben sette dei 16 distretti della megalopoli. Secondo l’emittente americana Fox News, il divieto nei riguardi dei piccioni è stato varato dalle autorità pechinesi a causa della significativa crescita, riscontrata di recente, del numero di cittadini che possiedono tali volatili come “animali domestici”. In questi anni si sono appunto moltiplicati nella metropoli le famiglie che, come “hobby”, si dedicano all’allevamento degli uccelli in questione.

La regolamentazione draconiana decisa dalle istituzioni della capitale della Cina dichiara illegittima anche un’attività emblematica dell’antica tradizione nazionale: il librare in aria lanterne rosse. Saranno quindi jet militari ad assicurare che, nel cielo sopra Pechino, non transitino piccioni, droni o altri oggetti volanti.

L’obiettivo della salvaguardia di“sicurezza e pulizia dei cieli” viene inoltre perseguito dai vertici maoisti anche con la momentanea “chiusura” delle fabbriche situate nella capitale e con l’interdizione al traffico veicolare delle principali arterie cittadine, così da scongiurare, per le prossime settimane, anche la minima emissione di fumo.

Sempre al fine di condurre i preparativi per la grande festa del primo ottobre, il governo centrale e quello municipale hanno imposto chiusure anticipate agli esercizi commerciali, in quanto eventuali “schiamazzi notturni all’interno dei bar” potrebbero turbare il personale impegnato, dopo il tramonto, a mettere a punto le coreografie per le celebrazioni dei settant’anni della repubblica popolare.

A detta dei media occidentali, le autorità del gigante asiatico starebbero curando anche il minimo dettaglio pur di dare vita a dei festeggiamenti “perfetti sul piano organizzativo e imponenti su quello della partecipazione popolare”.

I settant’anni della nascita della Cina maoista vedranno infatti la presenza, in base ai piani del governo, di ben “100mila persone”, tra cui 30mila “cittadini modello” che sfileranno, insieme ai membri delle forze armate, in piazza Tienanmen.

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