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Occhi puntati sulla Corea del Nord: prepara un altro test missilistico

Giovedì prossimo in Corea del Nord si celebra il Giorno della Vittoria, solitamente salutato con un test militare. La Cina ammassa truppe lungo il confine

Occhi puntati sulla Corea del Nord: prepara un altro test missilistico

La Cina continua ad ammassare truppe il suo confine con la Corea del Nord, a causa della potenziale azione militare statunitense contro Pyongyang. Il confine nordcoreano-cinese si estende per 1.415 chilometri nella provincia cinese di Liaoning, cuore industriale e minerario della regione con capoluogo la città di frontiera di Dandong. L'interazione transfrontaliera è rimasta sostanzialmente la medesima di sempre, anche se le relazioni tra la Corea del Nord ed il suo principale alleato sono precipitate a causa dei test nucleari di Pyongyang e le conseguenti denunce di Pechino. La provincia cinese di Liaoning è una tra le più militarizzate zone della Cina. Una nuova brigata di difesa, secondo i dati ufficiali diramati sul sito ufficiale dall’Esercito Popolare di Liberazione, è pienamente operativa per “raccogliere informazioni, valutare la situazione e mappare con precisione il confine, monitorato h24”. Pechino non teme un’escalation militare con la Corea del Nord, ma una crisi umanitaria senza precedenti che si riverserebbe incontrollata nelle aree densamente popolate non lontano dal confine nordcoreano-cinese. In tutte le simulazioni effettuate qualora scoppiasse un conflitto armato tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, gli analisti cinesi prevedono centinaia di migliaia (se non milioni) di civili che si dirigerebbero verso la Cina del Nord.

Secondo il Consiglio sulle Relazioni Estere, questa è una preoccupazione enorme per Pechino per la l'importanza economica della Cina nordorientale.

Proprio come la crisi dei rifugiati siriani ha eroso le risorse dei paesi limitrofi causando diffuse lotte politiche in Europa, molti in Cina sono preoccupati dal contraccolpo che l'economia e la sicurezza del paese potrebbero subire da un conflitto sulla penisola coreana. L'amministrazione Donald Trump ha cercato di esercitare pressioni su Pechino per contenere il suo storico alleato, ma nonostante le ripetute condanne cinesi, i progressi compiuti sono stati scarsi.

Corea del Nord: Test missilistico potrebbe essere imminente

Tra poche ore conosceremo le intenzioni di Pyongyang. Giovedì prossimo, 27 luglio, in Corea del Nord si celebra il Giorno della Vittoria, 64 ° anniversario della fine della guerra coreana. E' una ricorrenza particolarmente sentita in Corea del Nord, più volte salutata in passato con dei test militari.

Il Pentagono conferma movimento nella base vicina la città di di Kusong, sulla costa occidentale del paese, nella provincia settentrionale del Pyongang. La base è stata utilizzata per lanciare diversi missili a due stadi a propellente liquido Hwasong-12. Lo stesso sito è stato utilizzato lo scorso 12 febbraio, per lanciare il missile Pukguksong-2.

Ma le preoccupazioni di Washington sono rivolte al sottomarino lanciamissili balistici da 67 metri classe Sinpo/ Gorae della Corea del Nord, in navigazione in acque internazionali nel Mar del Giappone. L’unità è costantemente monitorata dalla US Navy e da un sottomarino d’attacco a propulsione nucleare classe Los Angeles in pattugliamento ombra.

Il disegno del sottomarino classe Sinpo/ Gorae ricorda quello della classe Heroj, progetto iugoslavo acquisito da Pyongyang nel 1970. Il vettore classe Sinpo, con un dislocamento di 900-1500 tonnellate, utilizza la medesima configurazione di lancio della classe Golf di epoca sovietica con missili ubicati nella sezione posteriore della torre. La classe Sinpo può trasportare un solo missile KN-11/ Pukkuksong-1 basato sul vettore sovietico R-27 Zyb e dovrebbe essere in grado di lanciarlo a 10/15 metri sotto la superficie dell'acqua.

Complessivamente per design, tipo di propulsione (diesel elettrica su batterie al piombo, assente l’AIP), autonomia (circa 28 giorni con equipaggio di 70-80 elementi) e tecnologia, il primo boomer della Corea del Nord non è assolutamente paragonabile alle controparti statunitensi, russe, francesi, inglesi e cinesi. Tuttavia resta una piattaforma di lancio non limitata dalla terraferma, potenzialmente in grado di colpire il Giappone, Guam, le Hawaii e l’Alaska.

E’ innegabile che la Corea del Nord abbia compiuto enormi progressi nella tecnologia di espulsione da una piattaforma in immersione, ma fino ad oggi a lanciare potrebbe non essere mai stato un sottomarino. A lanciare sarebbe stata una chiatta utilizzata in almeno sei occasioni compreso il Pukguksong-1/KN-11, simile alla configurazione sovietica PSD-4 utilizzata negli anni ’60 per testare i nuovi asset SLBM. Si tratta di una piattaforma che può essere ancorata ed affondata ad una profondità impostata. Il missile viene collocato in un tubo verticale montato centralmente, con lancio monitorato in remoto. I test subacquei sono necessari prima dell’implementazione finale sui sottomarini per ottimizzare la tecnologia di espulsione e l’intero ciclo SLBM. La Corea del Nord dispone di due chiatte missilistiche: tutti i filmati diramati dal regime sono stati modificati per propaganda.

Quel sottomarino del Nord nel Mare del Giappone

Nell’editoriale pubblicato sul quotidiano del regime Rodong Sinmun, si legge che “le Hawaii, Comando Unificato delle Forze armate degli Stati Uniti e l’Alaska sono nel raggio dei missili della Corea del Nord”.

Le probabilità di un lancio della Corea del Nord contro gli Stati Uniti sono molto basse. La famiglia Kim chiede il rispetto internazionale e cerca, soprattutto, di sopravvivere. Il rispetto internazionale si basa sul riconoscimento a potenza nucleare così da reimpostare le relazioni con i diretti antagonisti come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. La dinastia Kim non è formata da stupidi poiché qualsiasi tipo di attacco contro gli Usa si tramuterebbe in un suicidio per Pyongyang. La Corea del Nord verrebbe cancellata per sempre nel giro di pochi minuti, non ore, da uno dei sottomarini classe Ohio in pattugliamento deterrente. Tuttavia è uno scenario improbabile. E’ opinione abbastanza condivisa ritenere che la Corea del Nord autorizzerebbe un lancio solo in caso di conflitto o qualora il regime crollasse. Il primo pattugliamento del boomer della Corea del Nord andrebbe così inquadrato come un sistema di rappresaglia.

La percezione degli Stati Uniti

Il sottomarino della Corea del Nord nel Mar del Giappone non è seguito da alcuna nave appoggio di superficie. Ciò significa che il regime non sarebbe in grado di filmare e pubblicare il lancio del missile. Non sarebbe comunque un problema, considerando i falsi video diffusi dalla propaganda del Nord. Il problema sarebbe la percezione degli Stati Uniti. Il sottomarino classe Sinpo è ritenuto in navigazione in acque internazionali. Con ragionevole certezza, è monitorato da diverse unità statunitensi. Diverse le domande al riguardo. Il sottomarino della Corea del Nord trasporta con se un missile? E se fosse cosi, nessuno potrebbe accertare (se non a schianto avvenuto), il carico utile trasportato qualora lo lanciassero. Diverse cose, se il sottomarino lanciasse, potrebbero andare storte. Oltre ai problemi tecnici per una tecnologia ancora ad uno stato embrionale, si dovrebbero considerare i venti che potrebbero inficiare la rotta del missile nella fase di espulsione a freddo. Il KN-11/ Pukkuksong-1 dovrebbe essere a combustibile solido, ma avviato il processo di accensione, questo non può essere modificato o disattivato a differenza di quanto avviene in quello nella forma liquida. E se la rotta del missile dovesse rappresentare (volutamente o meno) un qualsiasi tipo di minaccia per gli Stati Uniti, le sorti del sottomarino prima e della Corea del Nord dopo sarebbero segnate per sempre. Da rilevare, infine, che il sottomarino classe Sinpo non lancerebbe all’improvviso dalle profondità del mare, ma si dovrebbe stabilizzare a quindici metri sotto la superficie ed aprire i portelli. Procedure che sarebbero comunicate in tempo reale dal sottomarino classe Los Angeles al Global Strike Command, al Dipartimento della Difesa ed alla Casa Bianca. Qualsiasi azione militare richiederebbe un ordine diretto del Presidente degli Stati Uniti. Qualora venisse autorizzata, lo scenario termonucleare in Corea del Nord diventerebbe inevitabile cambiando per sempre il mondo.

Sarebbe soltanto un dettaglio per i posteri, infine, conoscere il carico utile del missile della Corea del Nord (che in teoria, se venisse lanciato contro gli Usa, dovrebbe essere intercettato dalla griglia di difesa in California ed Alaska).

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