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Cina, giustiziata la "babysitter killer" che uccise tre bambini

È stata giustiziata la babysitter che nel 2016 aveva dato fuoco alla casa dove vivevano i tre bambini che avrebbe dovuto accudire insieme alla madre

Cina, giustiziata la "babysitter killer" che uccise tre bambini

La babysitter aveva agito nel 2016 appiccando il fuoco nell'appartamento della ricca famiglia dove lavorava avendo attuato un macabro piano che però le è sfuggito di mano

Aveva appiccato l'incendio nell'appartamento da 3 milioni di euro dove viveva la moglie e i tre bambini di Lin Shengbin, un ricco imprenditore cinese. La babysitter aveva accumulato grossi debiti di gioco, così aveva intenzione di salvare dalle fiamme la famiglia e successivamente richiedere la somma di denaro per "averli salvati". Invece qualcosa è andato storto, le fiamme hanno iniziato a divorare l'appartamento velocemente non lasciando via di scampo alla famiglia, composta da tre bambini di sei, nove e undici anni (spiega il Tpi). Morti tutti e quattro, mentre il marito era a lavoro.

È stata giustiziata dopo la condanna ricevuta a febbraio, lo si apprende dal profilo Weibo (Twitter cinese), il marito che ha perso la famiglia ha postato una foto di tutti e cinque dicendo che la pena capitale applicata alla donna è stata liberatoria perché ha concluso un cerchio. Il post è andato virale ed è finito commentato da tantissime persone che hanno approvato le parole di Lin.

Quando furono trovati carbonizzati i corpi ci fu anche una polemica in base alla quale sembrerebbe che i vigili del fuoco siano intervenuti in ritardo, non riuscendo a salvare le quattro persone coinvolte nell'incendio.

Altri utenti sollevano invece la questione delle ragazze sottopagate che svolgono lavori domestici a pochissimo, come il lavoro della bambinaia oppure quello della donna delle pulizie per ricchi imprenditori e uomini politici potenti cinesi.

C'è chi si è schierato anche con la babysitter sostenendo che lo ha fatto perché sottopagata e perché aveva accumulato un'ingente quantità di debiti.

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