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Cina, varata legge contro le aggressioni ai danni dei medici

L’85% dei medici cinesi, in base a una recente indagine, sarebbe stato oggetto di almeno una forma di aggressione sul luogo di lavoro

Cina, varata legge contro le aggressioni ai danni dei medici

In Cina è stata appena varata una legge diretta a fronteggiare il recente “boom” di aggressioni ai danni dei medici.

Il provvedimento, che entrerà in vigore il prossimo primo giugno, mira infatti a mettere fine ai sempre più frequenti episodi di violenza contro i camici bianchi. La gravità del fenomeno, riferisce la Bbc, è stata descritta in maniera efficace dall’ultima indagine di Dingxiang Yuan, un sito web locale che studia il settore della sanità, secondo cui l’85% dei medici cinesi avrebbe subito almeno una forma di aggressione sul luogo di lavoro.

A spingere le autorità a promuovere finalmente una stretta contro chi attenta alla sicurezza del personale sanitario è stata, in particolare, la recente vicenda di una dottoressa uccisa a coltellate mentre prestava servizio in un ospedale della capitale. La vigilia di Natale, questa donna, spiega l’emittente britannica, è stata appunto colpita a morte all’interno del pronto soccorso del Beijing Civil Aviation General Hospital. Ad accoltellarla sarebbe stato un parente di una persona ricoverata proprio nel reparto di medicina d’urgenza, causando l’indignazione della National Health Commission, il ministero della Salute di Pechino.

In base alla nuova legge, chiunque provi a turbare la tranquillità all’interno di un ambiente sanitario o tenti di mettere in pericolo l’incolumità e la dignità di medici e infermieri andrà incontro a sanzioni come il carcere o una multa. La normativa, precisa sempre la Bbc, introduce poi una stretta contro chi cerca di raccogliere illegalmente informazioni sulle condizioni di salute delle persone.

Il network britannico ha quindi provato a evidenziare alcuni motivi delle continue violenze subite dai camici bianchi del gigante asiatico, facendo riferimento a un vecchio articolo apparso sulla rivista scientifica inglese The Lancet. A detta di tale pubblicazione, l’esasperazione dei pazienti e dei loro familiari contro il personale sanitario sarebbe alimentata in primo luogo dall’inefficienza delle prestazioni sanitarie offerte dal sistema pubblico cinese, conseguenza di scarsi investimenti statali nella tutela della salute.

Ad aizzare la popolazione contro i medici, afferma la stessa fonte, contribuirebbero inoltre le frequenti e aggressive campagne mediatiche locali contro la scarsa professionalità degli operatori sanitari e le consistenti spese che devono affrontare i pazienti per curarsi, insostenibili per un cittadino a basso reddito.

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