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Clima, Macron: "Stiamo perdendo la battaglia, muoviamoci tutti"

"Stiamo perdendo la battaglia contro il cambiamento climatico", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, parlando a Parigi al summit "One Planet" sul clima, dove sono riuniti decine di leader mondiali e responsabili di aziende

Clima, Macron: "Stiamo perdendo la battaglia, muoviamoci tutti"

Emmanuel Macron afferma che sul clima occorre una "mobilitazione molto più forte". Il presidente francese lo ha detto in un’intervista pubblicata da "Le Monde" nel giorno in cui a Parigi si trovano i leader di diversi paesi per il summit "One Planet", voluto proprio dal capo dell’Eliseo due anni dopo la firma dell’accordo alla Cop 21. Nel dicembre di due anni fa oltre 190 Paesi si impegnarono a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. Da allora però i passi avanti fatti sono stati davvero pochi.

"Siamo molto lontani dall’obiettivo dell’accordo di Parigi di contenere l’innalzamento delle temperature sotto la soglia dei 2 gradi, se possibile a 1,5 gradi centigradi - afferma Macron -. Senza una mobilitazione molto più forte, uno choc nei nostri modi di produzione e di sviluppo, non avremo successo". Il nuovo vertice è stato fortemente voluto da Macron per ridare slancio all’impegno dei Paesi a rispettare quanto deciso. Coinvolti una cinquantina di capi di Stato e di governo, 130 i Paesi rappresentanti a livello ministeriale, con circa 4mila partecipanti, compresi il presidente della Banca Mondiale, Jim Young Kim, e il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

Il presidente francese ha aggiunto: "Non possiamo dire che non lo sapevamo". Queste osservazioni richiamano l’avvertimento del presidente Jacques Chirac nel settembre 2002, in occasione di un vertice della Terra che si svolse a Johannesburg: "La nostra casa brucia e noi guardiamo altrove".

La battaglia di Macron per il clima

Con il sostegno delle Nazioni Unite e la Banca mondiale, Macron vuole riaccendere l’impegno dei Paesi e promuovere forme di finanziamenti per il clima, pubbliche e private. Il parterre che ha riunito a Parigi è di prim’ordine: tra i circa 4mila partecipanti (tra cui un migliaio di giornalisti), il presidente francese è riuscito a convocare a Parigi oltre 50 tra capi di Stato e di governo (dalle Fiji alle Isole Marshall, dal Bangladesh all’Egitto, passando per Ungheria, Marocco, Mali, Messico, Norvegia, Regno Unito, Tunisia, ecc.); oltre 130 paesi sono rappresentati a livello ministeriale. L’idea è nata a fine luglio, al termine del G20, quando tutti i Paesi, tranne gli Stati Uniti di Donald Trump, hanno riconosciuto la "irreversibilità" dell’Accordo di Parigi della convenzione di Parigi.

E poche settimane dopo l’ultima conferenza sul clima, la Cop 23 a Bonn, terminata con impercettibili (per non dire nulli) risultati, l’One Planet Summit ora intende premere sull’acceleratore, facendo il punto sugli sforzi per limitare l’aumento riscaldamento a 1,5 gradi e soprattutto cercare finanziamenti per le azioni a favore del clima.

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