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Corea del Nord, in parata i missili intercontinentali

La Corea del Nord mostra i missili a lungo raggio che potrebbero colpire gli USA. Forze speciali e battaglioni d'artiglieria sono un messaggio per la Corea del Sud

Corea del Nord, in parata i missili intercontinentali

Si è conclusa in Corea del Nord la parata militare per il 70 ° anniversario della fondazione delle forze armate del paese. Pyongyang ha istituito l’Armata del popolo coreano l'8 febbraio del 1948, celebrando la data dell’anniversario fino al 1977. L’anno successivo, le celebrazioni furono spostate al 25 aprile, giorno in cui il defunto fondatore Kim Il-sung creò le forze guerrigliere contro il Giappone nel 1932. Dal 1978 al 2014, la Corea del Nord ha celebrato l’anniversario della fondazione delle forze armate il 25 aprile. Nel 2015 la decisione di Kim Jong-un (probabilmente per porre il proprio sigillo) di riportare le celebrazioni alla data originale. Il passaggio sul 70° anniversario delle forze armate del Nord è stato inserito anche nel discorso di capodanno di Kim Jong-un.

Secondo la Corea del Sud, alla parata militare che ha sfilato dinanzi la piazza dedicata a Kim Il-sung hanno preso parte o assistito oltre 40 mila persone. Sarebbero stati circa 13 mila i soldati mobilitati per l’evento. Almeno duecento i sistemi d’arma schierati. Numerosi i blindati equipaggiati con MANPADS (un chiaro messaggio rivolto alle piattaforme di interdizione sud-coreane e americane come A-10, AH-64 Apache e AH-1 Cobra). La Corea del Nord non ha mostrato missili Scud o Nodong, storicamente la spina dorsale della forza missilistica di Pyongyang ed un punto fermo delle parate militari.

La parata è avvenuta a 24 ore dalle Olimpiadi invernali che si svolgeranno nella città alpina di Pyeongchang, in Corea del Sud, fino al prossimo 25 febbraio. I Giochi vedranno le due Coree marciare sotto un’unica bandiera durante la cerimonia di apertura. La Corea del Sud ha anche chiesto all'ONU una deroga per consentire a Choe Hwi, funzionario nordcoreano raggiunto da sanzioni dalle Nazioni Unite, di partecipare alla cerimonia di apertura insieme al resto della delegazione di Pyongyang di cui fa anche parte Kim Yo Jong, la sorella 28enne del leader nordcoreano.

La copertura dell'evento

Ben otto prima che iniziasse l’evento, la televisione di Stato del Nord ha iniziato a trasmettere filmati patriottici. La parata non è stata trasmessa in diretta a differenza di quanto avvenuto il 15 aprile dello scorso anno (il Giorno del Sole) durante il 105° anniversario della nascita del fondatore della nazione Kim Il-sung. Presente Kim Jong-un accompagnato dalla moglie Ri Sol-ju. Durante il suo discorso alle truppe il dittatore (in completo nero) ha lodato l’esercito del Nord: “La nostra potente spada a difesa della politica ostile degli Stati Uniti è composta da 1,1 milioni di soldati. Faremo ogni cosa per impedire agli aggressori di tentare di violare o ridicolizzare la nostra dignità e sovranità anche di 0,001 millimetri”. La clip della parata diffusa in differita dai media della Corea del Nord dura circa 120 minuti. Le parate di Pyongyang offrono un'opportunità senza precedenti per gli analisti dell'intelligence per studiare i sistemi d’arma di uno dei più isolati paesi mondo.

Le forze che hanno preso parte alla parata

Ampio spazio alle forze di terra ed all'artiglieria pesante. In parata venti carri armati Chonma-ho e Songun-ho e numerosi veicoli blindati. Una formazione di biplani An-2 di epoca sovietica ha ricreato nel cielo il numero 70. Pochi minuti dopo anche una formazione di aerei da attacco al suolo Su-25.

L’Esercito della Corea del Nord annovera un milione di soldati. 110 mila in forza all’Aeronautica e circa 60 mila in servizio con la Marina. Ventimila i pezzi d’artiglieria e circa 4500 i carri armati. La forza aerea dovrebbe essere composta complessivamente da circa 500 velivoli (non dovrebbero essere più di 50 i Mig-29 in servizio, venti per ore di volo annuali per i piloti), mentre la Marina si basa prevalentemente sui sottomarini, 70 in servizio.

Il 70% delle forze di terra della Corea del Nord è posizionato a sud della linea Pyongyang-Wonsan. E’ quindi proprio la Corea del Nord che mantiene una postura tattica che le consentirebbe di condurre un attacco a sorpresa in qualsiasi momento. Mentre gli analisti si concentrano spesso sul cosiddetto arsenale di missili balistici, la vera minaccia proveniente della Corea del Nord arriva sotto forma di artiglieria pesante e di forze speciali, che potrebbero devastare il Sud. Nel caso di una guerra nella penisola coreana, le forze di terra di Pyongyang sono la più grande minaccia per la Repubblica di Corea e le forze statunitensi schierate. La parata di poche ore fa ribadisce tale concetto. A parte il massiccio schieramento di artiglieria della Corea del Nord, le forze speciali di Pyongyang sono la minaccia più pericolosa per gli Stati Uniti e il Sud. Secondo fonti militari statunitensi, le forze speciali di Pyongyang sono ben addestrate e ben equipaggiate e rappresentano un pericolo significativo. Le forze speciali operative sono attualmente stimate a 200.000 unità.

Lanciarazzi multiplo KN-09 da 300 millimetri

Il lanciarazzi multiplo da 300 mm ha gittata presunta di 125 miglia. Tale asset potrebbe colpire Seul che si trova soltanto a 35 miglia dalla zona smilitarizzata con un fuoco di sbarramento pesante. Il lanciarazzi multiplo per potenza eguaglierebbe il BM-30 russo. Un MLRS è tatticamente più pratico ed economico di un missile. L’aspetto nucleare della testata del missile è solo un dettaglio, considerando che potrebbe essere sostituta da granate d’artiglieria combinate con armi chimiche.

Cannoni semoventi M-1978 Koksan da 170 mm

Ne sono stati mostrati dodici. Il suo raggio stimato è di quaranta km con munizioni normali, mentre con proiettili a razzo dovrebbe colpire bersagli ad una distanza massima di 55 km. E’ uno dei sistemi principali schierati al ridosso del confine. Il rateo di fuoco è di due colpi in cinque minuti, ventiquattro in un'ora. Secondo la stima del Pentagono, cinquecento cannoni Koksan sono puntati su Seoul.

BM-24 da 240 millimetri

Il lanciarazzi multiplo BM-24 da 240 millimetri ha una raggio di sessanta chilometri. La versione in servizio in Corea del Nord avrebbe esteso il raggio a settanta chilometri. Il Pentagono stima una forza di duecento BM-24 puntati su Seul per massimo di 2400 razzi in una sola salva. Si stima un ciclo tattico di 4-5 ore in condizioni di battaglia per nascondere il sistema dalla rappresaglia del Sud e ricaricarlo.

KN-06

Ne sono stati mostrati diversi. Il KN-06 è un sistema indigeno terra-aria ed è ritenuto simile per prestazioni alle prime versioni dell’S-300 russo, ma con maggiore gittata. Dovrebbe essere in grado di intercettare qualsiasi piattaforma di quarta generazione ad una distanza massima di 150 km. La linea di difesa dovrebbe essere gestita da un vecchio sistema di comando e controllo anti-aereo computerizzato sovietico. Le principali unità antiaeree del paese sono custodite in rifugi sotterranei.

L'arma più potente della Corea del Nord: l’artiglieria

La forza missilistica in linea è sconosciuta, ma dovrebbero esserci poco meno di cento sistemi d’arma a corto e medio raggio sempre pronti al lancio su un inventario di circa mille vettori nascosti in bunker sotterranei. Impossibile valutare efficacia e prontezza operativa delle forze armate della Corea del Nord. Con un ragionevole grado di certezza, qualora scoppiasse un conflitto, Seul andrebbe perduta con lanci di rappresaglia in Corea del Sud ed in Giappone. E’ quasi una certezza strategica. L’equipaggiamento militare di Pyongyang è ritenuto obsoleto, ma ciò non gli impedirebbe di scatenare su Seoul uno sbarramento di artiglieria devastante. Se scoppiasse un conflitto, né l'esercito degli Stati Uniti, né le forze della Corea del Sud potrebbero sperare di azzerare tale minaccia, stimata in 13600 cannoni di diverso calibro pari (in linea teorica) a mezzo milione di granate in poco meno di sessanta minuti. Lo strumento più potente della Corea del Nord è l’artiglieria, solo in parte schierata al confine con la Corea del Sud. Tuttavia, l’artiglieria di Pyongyang è afflitta da un alto tasso di malfunzionamenti dovuto alle munizioni indigene ed allo scarso addestramento delle unità. Secondo Stratfor, il 25 per cento delle munizioni d’artiglieria della Corea del Nord non esplode sul bersaglio. Dubbi anche sulla cadenza di fuoco e sulla precisione dei sistemi. Il rateo di fuoco sostenuto è fondamentale per i sistemi di artiglieria: maggior numero di colpi sul bersaglio nel più breve tempo possibile prima di essere identificati e distrutti. Diverso il punto sui moderni sistemi a lungo raggio, come il lanciarazzi multiplo da 300 mm con una presunta gittata di 125 miglia: per potenza eguaglierebbe il BM-30 russo. La Corea del Nord potrebbe quindi colpire Seul che si trova soltanto a 35 miglia dalla zona smilitarizzata con un fuoco di sbarramento pesante. Tatticamente parlando, un lanciarazzi multiplo è più pratico ed economico rispetto ad un missile. L’aspetto nucleare della testata del missile, potrebbe essere tranquillamente sostituto da granate d’artiglieria combinate con armi chimiche. Il Paese sarebbe in grado di produrre agenti nervini come il Sarin ed il VX. Questi ultimi sono ritenuti al centro della produzione di armi chimiche del Paese. Se Pyongyang utilizzasse proprio tali asset e li esponesse al rilevamento ed al fuoco di contro-batteria, sarebbero certamente utilizzati nel targeting indiscriminato della capitale e dei suoi sobborghi.

I missili balistici schierati

Dalle immagini diffuse dalla Korean Central Television, non è visibile alcun missile balistico lanciato da sottomarino (SLBM). Mostrati tredici missili balistici. Durante la parata sono stati mostrati sei missili Hwasong-12, tre Hwasong-14 e quattro Hwasong-15. Assenti il Musudan (il progetto potrebbe essere stato accantonato, 7 degli 8 lanci sono stati abortiti), il KN-08 o Rodong-C ed il KN-14

KN-02 Toksa

Il KN-02 è un missile balistico a corto raggio a combustibile solido che proviene probabilmente dal progetto russo OTR-21 Tochka (SS-21 Scarab). Guida inerziale con sistema ottico nella fase terminale con CEP stimata di 100 metri. Può imbarcare testate convenzionali, nucleari, chimiche e biologiche. Quella mostrata in parata è una configurazione nuova con due missili trasportati. Solitamente i missili sarebbero nascosti all’interno del TEL in un apposito vano blindato e climatizzato a temperatura controllata. Potrebbe essere un nuovo sistema d'arma anche se, al momento, si propende per una versione migliorata della precedente (forse più grande) con una maggiore gittata. Definito (con molta cautela) "l'Iskander della Corea del Nord" per le similitudini con il potente sistema russo (sebbene condivida anche molte caratteristiche con il missile balistico Hyunmoo-2 della Corea del Sud), il Toksa avrebbe un posto di primo piano in qualsiasi conflitto nella penisola coreana. Si ritiene che il KN-02 abbia possa colpire bersagli ad una distanza massima di 120/150 km, il doppio del missile dell'OTR-21. Senza ulteriori dettagli è impossibile determinare le sue caratteristiche e prestazioni.

Hwasong-12

Il sistema a medio raggio Hwasong-12, svelato il 15 aprile scorso durante la parata militare in onore del 105 ° anniversario della nascita di Kim Il-sung, fondatore del paese e nonno dell’attuale leader, Kim Jong-un, è un missile a due stadi a propellente liquido. Secondo la classificazione standard, un missile balistico intercontinentale ha una gittata superiore ai 5500 km. I lanci precedenti confermano che i razzi a singolo stadio a combustibile liquido della Corea del Nord hanno un tasso di successo pari all’80%. I razzi a due stadi con autonomia di diecimila km (quindi con meccanismo di separazione), hanno raggiunto un tasso di successo pari al 60%. I razzi a tre stadi (dodicimila km), infine, hanno una percentuale di successo inferiore al 40%.

Hwasong-14

Il Hwasong-14 è una versione a due stadi del missile balistico Hwasong-12 a livello intermedio (IRBM) che la Corea del Nord ha lanciato per la prima volta lo scorso maggio. Il primo stadio del missile Hwasong-14 sembrerebbe essere identico alla versione IRBM, con quattro propulsori Vernier per la stabilità e la guida chiaramente visibili dalle foto ufficiali diramate dal regime. Scarse le informazioni sul secondo stadio, ma i retrorazzi sui due moduli identificati durante il primo test, confermano i progressi significativi della Corea del Nord nella tecnologia ICBM. Il punto sul razzo è determinante. I precedenti missili erano propulsi da una coppia di motori a razzo in tandem. Configurazione diversa per il Hwasong-14. Cambiare il sistema di propulsione in un missile balistico è un'operazione importante. Richiede una significativa modifica delle strutture e dei software missilistici. Il risultato, in molti casi, equivale ad un nuovo missile. Il successo dei test conferma un design robusto. Sarebbe il primo missile nordcoreano in grado di raggiungere l'America del Nord. Pyongyang ha lanciato il suo primo ICBM lo scorso quattro luglio. Il secondo test effettuato il 28 luglio è stato condotto per dimostrare al mondo il potenziale raggio d’azione utile del missile Hwasong 14. Nel primo test il Hwasong 14 lanciato da Panghyon su piattaforma sganciata MAZKT79211, ha raggiunto un’altitudine di 2.500 chilometri (picco a 2802 Km secondo il Nord) percorrendo una distanza di 930 chilometri prima di schiantarsi nel Mare del Giappone all’interno della zona economica esclusiva di Tokyo. Il tempo di volo confermato è stato di 40 minuti circa. Ciò significa che ad una traiettoria balistica ottimizzata, il Hwasong-14 potrebbe volare per 7.000 km. Tali dati, collocarono la maggior parte dell’Alaska o le Hawaii (dipende dalla traiettoria impostata) nel potenziale raggio utile del missile di Pyongyang. E’ ritenuto il primo missile nordcoreano potenzialmente in grado di raggiungere l’America del Nord. Nel secondo test il Hwasong 14 avrebbe volato per 45 minuti, cinque minuti in più del precedente, raggiungendo un’altitudine stimata di 3.700 km per una distanza di circa 1.000 chilometri. Confermata la traiettoria alta che ha limitato il possibile raggio operativo del missile che si è poi schiantato ad ovest dell’isola di Hokkaido. Per STRATCOM si trattava di un missile balistico intercontinentale lanciato dalla remota provincia di Jagang. Confrontando i dati della massima altitudine riportata ed il tempo di volo, il missile avrebbe potuto colpire potenzialmente obiettivi ad una distanza stimata di oltre diecimila km. Entro tale raggio e calcolando le variabili come la dimensione ed il peso del carico utile trasportato, si trovano Los Angeles, Denver e Chicago.

Da rilevare che oltre alla gittata massima, un missile deve anche essere in grado di trasportare una testata, sopravvivere al rientro nell’atmosfera e colpire un bersaglio con precisione. Solo perché i la Corea del Nord afferma di colpire una città americana non significa che potrebbe farlo (e sarebbe comunque un suicidio). Gli asset del Nord sono destinati alla dissuasione nei confronti di qualsiasi cambio di regime da parte degli Stati Uniti.

Hwasong-15

L'ICBM è stato mostrato sul suo TEL a 9 assi appositamente costruito. Il Hwasong-15 è stato lanciato il 28 novembre scorso da Sain Ni. In base ai dati raccolti, l’ICBM ha coperto una distanza di 950 chilometri, raggiungendo un’altitudine massima di 4.475 chilometri. Il missile lanciato da rampa mobile ha volato per circa 50 minuti prima di precipitare nella zona economica esclusiva del Giappone. L’esempio della Stazione Spaziale Internazionale è utile per capire i progressi di Pyongyang che sono senza dubbio costanti. Il Hwasong-15 ha raggiunto un’altitudine di 4.500 chilometri: la Stazione Spaziale Internazionale si trova a circa 250 miglia sopra la Terra. L’ultimo test della Corea del Nord risaliva al 15 settembre scorso, quando ad essere lanciato fu un missile balistico intermedio KN-17. Lo scorso anno Pyongyang ha lanciato 23 missili in sedici test confermati. Il Hwasong-15 è probabilmente il missile più potente nell’arsenale della Corea del Nord. È senza dubbio anche il sistema più grande mai testato da Pyongyang. Lanciato volutamente ad angolo ripido, l’HS-15 ha dimostrato migliori capacità rispetto ai precedenti sistema d’arma conosciuti. In base alla telemetria registrata, se il Hwasong-15 venisse lanciato su una traiettoria standard avrebbe un raggio di oltre ottomila miglia. Una portata utile cioè per raggiungere Washington e qualsiasi parte degli Stati Uniti continentali. Tuttavia sia la miniaturizzazione delle testate che il ciclo di rientro non sono state ancora dimostrate. Da considerare che la significativa portata potenziale andrebbe rivista in presenza di un carico utile, tuttavia non conosciamo il reale peso della testata inerte inserita nel test del 28 novembre scorso. Non conosciamo il tipo di combustibile utilizzato. A differenza di quello liquido, il combustibile solido annulla il rifornimento in loco del vettore (che deve rispettare alcuni passaggi procedurali), rendendone difficile la rilevazione satellitare.

Il primo ICBM con sospensione cardanica

Per dimensioni complessive e disegno, il Hwasong-15 è un nuovo missile. Precedentemente il sistema d’arma più avanzato nell’arsenale di Pyongyang era il Hwasong-14. La pausa tattica imposta da settembre potrebbe essersi resa necessaria per ottimizzare i disegni precedenti con la possibile implementazione di un terzo stadio a combustibile solido nei disegni originali. Gli ICBM utilizzano più stadi, ciascuno contenente i propri motori e propellente, per trasportare i loro carichi utili nello spazio, attorno alla terra e verso il loro obiettivo. Il Hwasong-15 presenta un secondo stadio a diametro pieno rispetto a quello conico visto sull’HS-14.

A differenza del Hwasong 14, le foto del Hwasong 15 (se fossero vere, ci sarebbero alcune incongruenze) confermano la presenza di due motori nel primo stadio. Assenti i propulsori Vernier per la stabilità e la guida. Se così fosse (le foto potrebbero anche essere ritoccate), la Corea del Nord avrebbe per la prima volta testato su un ICBM le sospensione cardaniche. In sintesi. Grazie al sistema cardanico beccheggio ed imbardata sono garantite dell’ugello di scarico del motore che può essere inclinato per garantire la stabilità del missile nel suo percorso di volo. Anche il design del cono è di particolare interesse. Quella forma smussata non era mai stata testata prima. Conosciamo questo particolare tipo di disegno utilizzato per ospitare testate multiplo a rientro indipendente. La miniaturizzazione non è mai stata verificata in modo indipendente dall’Occidente e non vi è alcuna prova della standardizzazione delle testate nucleari per il trasporto su vettori intercontinentali. Infine il nuovo TEL su nove assi. Dovrebbe essere interamente realizzato in patria. I precedenti modelli erano di fattura cinese.

Carrier Killer: KN-17

Si tratta della variante Scud ASBM (anti-ship ballistic missile) a singolo stadio a propellente liquido. Con le dovute proporzioni, il sistema nordcoreano funzionerebbe in linea di principio come il DF-21D cinese (congetture sulla multi-testata MARV di Pyongyang). Per il KN-17, simile nel disegno al Hwasong-6, abbiamo notato diverse configurazioni aerodinamiche ed un nuovo sistema di propulsione. Erroneamente si è tenuto ad identificare il sistema Hwasong-12 con il KN-17. Tuttavia, il KN-17 è la variante antinave testata senza successo tre volte lo scorso aprile, con primo volo probabilmente effettuato lo scorso maggio. Il KN-17 è quindi un sistema d’arma concepito per colpire le portaerei statunitensi: si tratta di un carrier killer. Il KN-17 non necessita di una testata nucleare e potrebbe essere equipaggiato con una testata convenzionale. Volando a Mach 10, trasferirebbe una energia cinetica tale da arrecare danni letali ad un vettore da centomila tonnellate (definito lo sporco animale dalla retorica di Pyongyang).

Foto e video diramati dal regime presupporrebbero una capacità di manovra (che rappresenta un unicum nell'arsenale nordcoreano) nelle fasi finali così da effettuare correzioni critiche per raggiungere un obiettivo in movimento.

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