Mondo

Corea del Nord, in produzione i treni della morte

La Corea del Nord avrebbe già realizzato sei lanciatori. Il Cremlino ha rimesso in produzione i treni della morte. Gli USA pensarono ad una propria flotta di sistemi balistici su rotaia, ma annullarono il programma nel 1991.

Corea del Nord, in produzione i treni della morte

La Corea del Nord starebbe realizzando dei sistemi lanciamissili mobili a lunga gittata su rotaia. E’ quanto si apprende da Radio Free Asia. Il programma, supervisionato dalla Commissione Economica del Nord, rifletterebbe la volontà del leader nordcoreano Kim Jong-un che, lo scorso marzo, ha evidenziato la necessità di diversificare le capacità di attacco nucleare del paese contro il nemico. Secondo le testimonianze raccolte da Radio Free Asia, il governo avrebbe realizzato sei lanciatori su rotaia. Sebbene il sistema ferroviario del paese sia fatiscente, sono comunque efficaci sotto l'aspetto strategico. La propulsione diesel, garantirebbe di operare anche sulle linee non elettrificate ed apparentemente dismesse. Tatticamente, un treno equipaggiato con un missile balistico intercontinentale ha senso perché impossibile da rilevare e, quindi, da neutralizzare. Utilizzano le stesse automotrici del trasporto civile ed i convogli sono identici a quelli in servizio. Il concetto del Nuke Train nasce come proiezione speculare terrestre del servizio deterrente balistico svolto dai sottomarini: i treni, però, sono molto meno costosi. Dato che è impossibile determinare con precisione il luogo da dove potrebbero lanciare i missili, i convogli sono noti anche come treni della morte o treni fantasma. La deterrenza nucleare dipende dalla garanzia della distruzione mutua assicurata

I treni della morte

Nel 1969 l’Unione Sovietica, in risposta alla potenza nucleare dei sottomarini USA, schierò sull’intero territorio treni atomici perfettamente camuffati e che, di fatto, annullarono la rilevazione satellitare militare americana. Gli RT-23 Molodets chiamati Combat Railway Missile Complex erano equipaggiati con tre lanciamissili balistici RS-22. I Molodets sono stati radiati dal servizio nel 1993. Dei 12 treni missilistici di epoca sovietica, 10 sono stati distrutti e due sono stati ceduti ad un museo. Il Cremlino, lo scorso settembre, ha dato il via alla produzione dei nuovi treni della morte. A differenza dei precedenti treni, i nuovi Barguzin dell’Institute of Thermal Technology di Mosca, saranno in grado di lanciare da qualsiasi punto della sterminata ferrovia russa. Da rilevare che lo stesso istituto ha progettato tutti i missili strategici a combustibile solido del paese, come il Topol-M, Bulava e Yars. Ogni treno, nettamente più leggero rispetto al Molodets, dovrebbe trasportare sei missili RS-24, ognuno in grado di trasportare quattro testate MIRV (verosimilmente MARV dal sesto treno in poi). Un solo convoglio potrebbe lanciare 24 testate termonucleari a rientro multiplo indipendente. Ciò significa che un solo treno potrebbe essere in grado di bersagliare 24 città. L’RS-24 Yars (nome in codice Nato SS-29) è un missile balistico intercontinentale di quinta generazione. È una versione aggiornata del missile balistico Topol-M ed è stato testato ed ufficialmente presentato nel 2007, in risposta all’installazione dello scudo missilistico della Nato in Polonia. L’RS-24 è in grado di colpire bersagli ad una distanza massima di dodici mila chilometri con un errore di 50 metri. E’ uno degli ICBM più veloci del mondo, con un’accelerazione finale di oltre 20 mach. I nuovi treni dovranno resistere all’onda d’urto di una testata nucleare e saranno in grado di percorrere fino a mille chilometri al giorno alla velocità di 100 chilometri con un’autonomia di un mese. Sarebbero già in produzione cinque nuovi convogli, mentre l’intero supporto logistico è stato mantenuto operativo dai russi. Funzionanti tutte le infrastrutture necessarie, comprese le profonde gallerie dove i treni non possono essere rilevati da qualsiasi forma di ricognizione o distrutti da un attacco nucleare. Ogni divisione su rotaia sarà formata da cinque treni, ognuno dei quali considerato alla stregua di un reggimento. La stima iniziale prevedeva l’entrata in servizio dei Barguzin entro il 2019, ma è stata posticipata di un anno a fronte della situazione finanziaria del paese. Ogni treno nucleare dovrebbe restare in servizio per venti anni con pattugliamenti di trenta giorni. Anche gli Stati Uniti, infine, pensarono ad una propria flotta di sistemi balistici su rotaia formata da 25 treni. Il progetto risale al 1986 per un costo complessivo di 30 miliardi di dollari. I treni sarebbero stati equipaggiati per lanciare i missili LGM-118 Peacekeeper.

Il programma è stato annullato nel 1991.

Commenti