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Così l’Isis tortura i bambini

Pubblica gogna per un ragazzino, punito con 60 frustate in piazza per aver offeso il Califfato chiamandolo "Daesh" SOSTIENI IL REPORTAGE

Così l’Isis tortura i bambini

Ennesima e folle dimostrazione pubblica dell’Isis. Ad essere punito, questa volta, è un ragazzino colpevole di essersi riferito al Califfato con il termine "Daesh", che in lingua araba ha connotazione negativa – indica infatti chi commette soprusi o semina discordia – tanto da essere utilizzato dai nemici e detrattori dello Stato Islamico con accezione dispregiativa.

Gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi non potevano lasciar correre. E allora il fanciullo, così che serva da lezione per tutti, viene fatto inginocchiare in una piazza gremita e frustato barbaramente sulla schiena. Il giovane grida, piange e implora pietà. Ma il suo castigatore continua imperterrito.

Dove sia accaduto non è ancora chiaro, ma il Daily Mail scrive che la tortura – per altro filmata – dovrebbe essersi verificata in Iraq, ad Anbar.

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