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Creste e capelli a spazzola vietati in Iran

Le autorità di Teheran mettono al bando le acconciature non ortodosse spiegando che si tratta di "simboli di adorazione del Diavolo"

La "cresta" di David Beckam
La "cresta" di David Beckam

Creste vietate in Iran. Così come i capelli a spazzola. Il no arriva dalle autorità della Repubblica islamica alle acconciature "non ortodosse". Il motivo? Si tratta di simboli di adorazione del Diavolo. Questo nonostante la moda tra i ragazzi - a prescindere dal ceto - veda imporsi, negli ultimi tempi, i tagli di capelli secondo le tendenze più in voga in Occidente.

Ma le autorità di Teheran non vogliono sentire ragioni e hanno dichiarato guerra ai capelli "strani". I tagli originali non hanno motivo di esistere ed anzi devono essere combattuti in ogni modo perché anti-islamici. "Sono ora proibite le acconciature alla
maniera degli adoratori del Diavolo", ha affermato il leader del sindacato dei barbieri iraniani, Mostafa Govahi, annunciando il provvedimento "anti-creste", che ha spaccato l’opinione pubblica.

Govahi, citato dall’agenzia Isna, ha spiegato che le pene per chi non rispetta il codice saranno durissime: "Ai barbieri che taglieranno i capelli nello stile di chi adora Satana sarà revocata la licenza", in quanto si tratta di una "violazione delle regole del sistema islamico". Le nuove regole di condotta per gli iraniani non riguardano solo i capelli. Vengono confermati il divieto di tatuarsi e di depilarsi le sopracciglia. Una "new entry" nelle regole restrittive è legata alla tintarella.

Non saranno tollerati gli uomini che si sottoporranno ai trattamenti nei solarium.

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