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Il "criminale di guerra" Haradinaj scompare dalla lista dell'Interpol

Polemiche a Belgrado per la decisione dell'Interpol di rimuovere il primo ministro del Kosovo e altri 17 cittadini kosovari dalla lista dei sospettati per crimini di guerra presentata dalla Serbia

Il "criminale di guerra" Haradinaj scompare dalla lista dell'Interpol

Si scrive Ramush Haradinaj e, a seconda dei punti di vista, si può leggere “criminale di guerra” o “eroe nazionale”. Una schizofrenia che accomuna tanti dei protagonisti dello sbriciolamento dell’ex Jugoslavia e della stagione di sangue che ha funestato i Balcani. Una cosa, però, è certa e sta destando non poco scalpore: Haradinaj, attuale premier kosovaro, è improvvisamente scomparso dalla lista dell’Interpol. La notizia ha destato inevitabili polemiche in Serbia, soprattutto a fronte dell’ultima tranche di sentenze emesse dal Tribunale penale internazionale dell’Aja per la ex Jugoslavia che ha recentemente condannato l’ex generale serbo Ratko Mladic all’ergastolo.

Da quel tribunale, Haradinaj, conosciuto come il “Rambo” del Kosovo ed ex leader dell’Uck, è passato per ben due volte. A suo carico 37 capi di accusa per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La prima assoluzione era arrivata nel 2008. All’epoca non fu possibile reperire un numero sufficiente di testimoni: dieci di loro morirono in circostanze sospette e i “sopravvissuti” preferirono non collaborare. A fronte “dell’incapacità del Tribunale di assicurare le deposizioni di alcuni testimoni”, nel 2011, l’Aja ci riprova disponendo una ripetizione parziale del processo, ma il verdetto è identico. La Serbia, che nel 2005 aveva emanato un mandato di cattura internazionale, non ha mai rinunciato a processare Haradinaj per quei crimini. E a gennaio scorso aveva infruttuosamente tentato la carta dell’estradizione quando l’ex guerrigliero era stato fermato dalle autorità francesi.

Due giorni fa, con gran sorpresa di tutti, l’Interpol ha deciso di rimuovere il primo ministro del Kosovo e altri 17 cittadini kosovari dalla lista dei sospettati per crimini di guerra presentata dalla Serbia. “Haradinaj per noi continua ad esser un criminale di guerra”, ha affermato il presidente serbo Aleksandar Vucic, mentre il ministro della Difesa Aleksandar Vulin ha parlato di “oscuramento” e non “cancellazione” avvenuta in seguito ad una richiesta della Unmik, la missione delle Nazioni Unite in Kosovo, che così facendo avrebbe “violato la sua posizione di neutralità”.

In ogni caso, il ministro degli esteri Ivica Dacic, ha affermato di aver “intenzione di utilizzare tutti i mezzi legali a nostra disposizione per farlo comparire nuovamente in quella lista”.

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