Tunisi ferita

Dalla crociera alla strage, i superstiti: "Pensavamo di non tornar più"

Il drammatico racconto di coloro che sono sopravvissuti all'attacco terroristico: "Mi ha telefonato mia mamma: scappa, scappa, scappa immediatamente"

Dalla crociera alla strage, i superstiti: "Pensavamo di non tornar più"

È arrivato a 4 il numero degli italiani uccisi nell'attentato terroristico di Tunisi, al Bardo. I feriti sarebbero almeno 13. Tra le vittime Francesco Cardella, 64 anni, che era in crociera sulla "Costa Fascinosa" assieme alla moglie, Sonia Reddi, 50 anni, ferita a un braccio e a una spalla. Come scrive Repubblica, "il gruppo più numeroso di turisti era sceso proprio dalla 'Fascinosa', una delle navi della Costa Crociere. Nel porto tunisino c'era anche una seconda nave italiana della compagnia Msc, la 'Splendida': la compagnia ha precisato che i passeggeri 'erano in diverse escursioni a terra, tra cui quella al Museo Nazionale del Bardo', ma gli italinai sono tutti in salvo. Sia la Costa che la Msc hanno subito diffuso un messaggio per richiamare a bordo i passeggeri".

Sulla "Fascinosa" c'erano anche Cristina Bernardi, infermiera, e il marito Domenico Brunelli. Si sono salvati grazie a una indisposizione che non ha permesso loro di scendere dalla nave: "All'improvviso abbiamo visto tutti rientrare di corsa a bordo, c'era il panico tra quellio che erano riusciti a scampare ai terroristi".

Assieme a loro 30 studenti e 3 docenti dell'istituto tecnico commerciale-alberghiero "Pantaleone Comite" di Maiori (Salerno). Avevano preferito rilassarsi, rimanendo sulla nave. Così si sono salvati. Come si sono salvati, grazie a un cambio di programma improvviso, gli studenti del liceo "Fermi" di Catanzaro Lido e i loro compagni di una scuola della provincia di Vibo Valentia. Come scrive Repubblica, "i ragazzi catanzaresi sarebbero dovuti andare in escursione al Bardo ma all'ultimo momento avevano cambiato destinazione, salendo sul pullman diretto alle rovine dell'antica Cartagine. Al rientro sulla nave sono stati messi in contatto con le famiglie tramite i telefono di bordo per rassicurare sulle loro condizioni".

All'1.55, mentre la "Fascinosa" lasciava il porto di Tunisi, il comandante della nave ha comunicato alla compagnia che non avevano fatto ritorno 13 passeggeri.

Tra coloro che sono scampati all'attacco terroristico, ci sono i genitori della rabbino capo della Comunità ebraica di Torino, Ariel Di Porto, che ha detto, come riporta Repubblica: "Ho sentito mia madre al telefono. Mio padre l'hanno portato in un ospedale, non so ancora quale. Adesso ogni mio sforzo è di riportarli al più presto a casa".

Antonello Tonna, già pianista della "Concordia" al momento del tragico naufragio, faceva parte dello staff della "Fascinosa" al momento dell'attacco: "Ero in un un villaggio poco distante da Tunisi quando mia moglie mi ha mandato un sms chiedendomi come stessi e così ho saputo dell'attentato. Sono subito rientrato a bordo, sulla nave c'era apprensione, i passeggeri attaccati ai cellulari per avere notizie.

E io ho rivissuto le stesse forti apprensioni della notte al Giglio".

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