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Il Dalai Lama sapeva degli abusi sessuali dei guru buddisti

Il leader spirituale tibetano ha ammesso di essere da decenni a conoscenza di abusi sessuali commessi da insegnanti buddisti in Occidente

Il Dalai Lama sapeva degli abusi sessuali dei guru buddisti

Il Dalai Lama, il leader spirituale supremo del Buddismo tibetano, in un'intervista ai media olandesi, ha detto di essere da decenni a conoscenza di abusi sessuali commessi da insegnanti buddisti in Occidente.

In particolare, Tenzin Gyatso, riferendosi alle testimonianze e alle storie di quattro vittime di abusi sessuali belgo-olandesi, che sarebbero state abusate da alcuni guru buddisti, ha detto di sapere che "non sono nuove" accuse.

Il Dalai Lama ha commentato gli abusi durante un viaggio di quattro giorni (dal 14 al 17 Settembre) in Olanda e rispondendo ad una petizione di una dozzina di vittime di attacchi sessuali commessi da insegnanti buddisti, persone che hanno chiesto di potere incontrare l'83enne leader tibetano durante il suo tour in Europa.

Il Premio Nobel per la pace dell'anno 1989 ha aggiunto di aver sentito parlare per la prima volta di abusi quando si trovava in una conferenza per insegnanti buddisti occidentali a Dharamshala, una città collinare nel nord dell'India, dove vive in esilio: "Venticinque anni fa qualcuno ha parlato di un problema di accuse sessuali".

Ha precisato che egli era consapevole delle accuse contro Sogyal Rinpoche, uno dei più famosi e controversi maestri buddisti, accusato dal 1992 di tanti tipi di abusi avverso gli studenti che aveva in diversi centri in Europa, in particolare nel sud della Francia, paese che sta investigando sui fatti. Uno studente di un centro nel villaggio olandese di Makkinga, nella provincia della Frisia, ha riferito di "lavaggi del cervello, minacce, arricchimenti e relazioni sessuali con donne e ragazze minorenni". Il leader spirituale tibetano ha invitato le vittime di tali abusi a rendere pubbliche le loro storie in modo da umiliare pubblicamente gli insegnanti coinvolti.

Tseten Samdup Chhoekyapa, un rappresentante del Buddismo tibetano in Europa ha affermato che il Dalai Lama ha "denunciato con costanza comportamenti così irresponsabili e non etici" mentre per una delle vittime, Oane Bijlsma, il Dalai Lama vivrebbe "ignaro di ciò che sta accadendo intorno a lui", riferendosi ai suoi seguaci che, "circondati dal lusso, si sono approfittati della loro posizione di monaci rispettabili per abusare delle persone che cercano solo risposte a domande esistenziali".

Dopo gli scandali sessuali, specialmente a sfondo omosessuale, venuti fuori nella Chiesa cattolica molte vittime dei buddisti hanno iniziato a esporre le loro sofferenze nel Regno Unito, in Francia, in Belgio, in Olanda e negli Stati Uniti. Nei Paesi Bassi hanno persino creato il #MeTooGuru.

Il Dalai Lama ha dichiarato che coloro che abusano "non si preoccupano dell'insegnamento del Buddha" e ha incoraggiato i leader spirituali tibetani a discutere della questione degli abusi durante i prossimi incontri dei leader di questa branca del Buddismo mondiale.

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