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"Sei gay? Non giochi". Bufera nel football Usa

Michael Sam, primo giocatore a fare coming out nella massima serie americana, è stato contestato dalle lobby cristiane di Dallas

"Sei gay? Non giochi". Bufera nel football Usa

A febbraio, Michael Sam era stato il primo giocatore di football americano della massima serie Usa a fare "coming out". Ora è diventato anche il primo a venire contestato dai tifosi per il suo orientamento sessuale.

Fresco di firma con la squadra texana dei Dallas Cowboy, Sam è stato contestato da un gruppo di Cristiani "anti-gay": gli attivisti hanno promesso di coinvolgere migliaia di persone nelle proteste organizzate allo stadio per la partita di oggi contro i San Francisco 49ers, che è anche la gara d'esordio del giocatore.

Jack Burkman, un lobbista a capo dell'associazione "American Decency", aveva dichiarato, ancora prima che Sam venisse ingaggiato, che qualsiasi società che avesse firmato un contratto con un giocatore gay sarebbe stata "distrutta economicamente", minacciando un boicottaggio dei prodotti con il marchio della National Football League.

Burkman inoltre ha attaccato il proprietario dei Cowboys, Jerry Jones, che ha accusato di aver "tradito i valori cristiani, i valori americani e anche quelli della città, Dallas".

"La gente di Dallas - minaccia Burkman - sta per fargli pagare un prezzo altissimo in termini finanziari. I Cowboys non sono più una squadra dell'America".

Sam, nato e cresciuto in Texas, è famoso per aver baciato il suo partner in diretta durante una trasmissione televisiva: a commentare il suo "coming out" era intervenuto persino il presidente Barack Obama, che si era congratulato per "il passo avanti che era stato fatto nel lungo viaggio della Nazione".

Evidentemente a Dallas c'è chi non può proprio condividere queste parole.

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