Sanremo 2020

Diodato e quella campagna "d'odio" contro Salvini

Nel 2018 il vincitore del festival di Sanremo aveva aderito alla campagna di Rolling Stone contro Matteo Salvini: "Dovremmo diffidare di chi dice di voler avvicinare la politica al popolo e lo fa passando per la strada più breve"

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Pochi giorni fa, prima dell'inzio del festival di Sanremo che ha incoronato il cantante Diodato, il leader della Lega Matteo Salvini aveva confessato che non avrebbe guardato la kermesse perchè "hanno già deciso che vinceranno tutti quelli politicamente corretti e di sinistra". Beh, non solo l'ex ministro dell'Interno ha azzeccato la previsione dato che Diodato è un testimonial della Ong Mediterranea Saving Humans, ma è stato addirittura uno dei vip del mondo della cultura e dello spettacolo che nel 2018 ha aderito alla campagna Noi non stiamo con Salvini della rivista Rolling Stone alla quale aderirono Daria Bignardi, Vasco Brondi, Caparezza, Ennio Capasa, Pierpaolo Capovilla, Chef Rubio, Carolina Crescentini, Costantino Della Gherardesca, Erri De Luca, Gabriele Muccino, Fabio Fazio e molti altri. Insomma, la crème de la crème dell'intellighenzia di sinistra da salotto e politicamente corretta.

Nel suo messaggio di sostegno alla campagna di Rolling Stone, Diodato attacca Matteo Salvini e scrive: "Dovremmo diffidare di chi dice di voler avvicinare la politica al popolo e lo fa passando per la strada più breve, la più facile, quella tracciata dall’odio, abbassandola al livello degli istinti, rendendola spesso cabaret, numero di magia da quattro soldi, di quella che ormai non si preoccupa neanche di nascondere il trucco". Il dato curioso è che gli artisti che non hanno aderito a questa assurda campagna contro l'odiato nemico della sinistra di turno (Salvini) sono stati accusati dalla rivista di essere "nemici dell'Italia". Proprio loro, i beniamini del cosmopolitismo che odiano la patria. "Ci spiace per questi ultimi - scriveva la rivista nell'appello sottoscritto anche dal vincitore del Festival di Sanremo - non perché oggi siano meno amici di Rolling Stone, ma perché sono meno amici dell’Italia e di loro stessi".

Le Ong esultano per la vittoria di Diodato

Nella giornata di ieri Antonio Diodato, vincitore di Sanremo, aveva ricevuto un endorsement e un augurio molto particolare: quello di Mediterranea Saving Humans, che ha pubblicato una foto del cantante sui social con la t-shirt della Ong. Il cantante, infatti, è un testimonial della campagna Twins/Saving Humans, la linea di "magliette solidali e sostenibili realizzate da un collettivo di artisti in supporto di Mediterranea Saving Humans - la piattaforma della societá civile italiana impegnata nel Mediterraneo centrale per denunciare le violazioni dei diritti umani senza mai sottrarsi all’obbligo di salvare vite". Alla campagna vi aderiscono, insieme al cantante, anche altri "vip" del mondo dello spettacolo e della sinistra chic: Valeria Solarino, Kasia Smutniak, Vauro Senesi, Sandro Ruotolo, Diego Passoni, Lino Guanciale, Gianmarco Saurino, SIO e Roy Paci.

Ecco chi è il cantautore che ha vinto il Festival di Sanremo

Quella di Diodato è la storia del perfetto cosmopolita. 38 anni, di origini pugliesi, è nato ad Aosta ma è cresciuto a Taranto e poi si è trasferito a Roma. Come ricorda il Corriere della Sera, la sua carriera musicale, però, inizia a Stoccolma, dove partecipa a una compilation lounge cantando il brano "Libiri" con i dj svedesi Sebastian Ingrosso e Steve Angello, che in seguito diventeranno Swedish House Mafia. Tornato in Italia, Diodato si laurea al Dams di Roma e si dedica alla musica: nel 2007 incide un EP autoprodotto, nel 2010 il singolo "Ancora un brivido". La prima offerta discografica arriva qualche anno più tardi. L’anno della svolta, infatti, è il 2013, quando pubblica "E forse sono pazzo".

Poi sono arrivate le campagne contro Matteo Salvini e la vittoria al Festival di Sanremo.

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