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Disavventura in India, vicesindaco italiano accusato di terrorismo

Trattenuto mentre era in vacanza in India perché aveva un telefono satellitare

Disavventura in India, vicesindaco italiano accusato di terrorismo

Stava per ripartire dall'aeroporto di Nuova Delhi (India) Gianluca Fidanza, vice-sindaco e assessore al Bilancio del comune varesotto di Comerio. È allora che è avvenuto l'arresto, con l'accusa di essere un terrorista perché trovato con un telefono satellitare.

Una brutta disavventura per il numero due del paese, raccontata oggi dalla stampa locale, e che si è risolta con l'intervento dell'ambasciata italiana, che è riuscita ad assicurare la scarcerazione di Fidanza, che ha potuto così ritornare a casa.

In vacanza in moto nella zona del Ladhak con un'associazione francese, il vice-sindaco di Comerio aveva acquistato un telefono satellitare di seconda mano per poter restare in contatto con i familiari durante il viaggio. Quello che non aveva considerato è che nella zona, considerata "a rischio terrorismo islamico" dalle autorità indiane, è proibito averne con sé.

Fidanza è stato interrogato, accusato di violazione sulla legge sulla comunicazione, poi portato in cella. Affidato all'ambasciata e poi portato davanti a un giudice, all'uomo è stata proposta una scelta: un periodo da tre a sei mesi di carcere o la rinuncia al telefono e il pagamento di una cauzione, per poi essere liberato dopo avere scritto una lettera di scuse alla Repubblica.

"Avevo un’enorme paura. I poliziotti mi hanno sottoposto a sei ore di interrogatorio", ha raccontato al quotidiano locale La Prealpina.

Fidanza, saggiamente, ha scelto la seconda ipotesi.

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