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Dreamers, accordo tra Trump e i democratici: non saranno espulsi. Poi però smentisce

Durante una cena alla Casa Bianca il presidente Trump avrebbe trovato un accordo coi democratici per approvare, al Congresso, una serie di misure a tutela dei Dreamers e per rafforzare la sicurezza. Ma poco dopo su Twitter arriva la smentita

Dreamers, accordo tra Trump e i democratici: non saranno espulsi. Poi però smentisce

Dopo aver incassato il via libera della Corte suprema al bando sui musulmani, Donald Trump porta a casa un accordo coi democratici sui "Dreamers" (i figli di immigrati illegali entrati negli Usa minorenni) e sulla sicurezza. Il Congresso a breve varerà un provvedimento legislativo volto a tutelare centinaia di migliaia di Dreamers rispetto al rischio deportazione e porterà all'attuazione di una serie di misure di sicurezza lungo il confine, muro escluso. Su quest'ultimo punto non c'è stato accordo, anche se la Casa Bianca in seguito ha tenuto a precisare che non si è deciso di escludere i fondi per la costruzione del muro al confine con il Messico dall'accordo. Ognuno, ovviamente, tira l'acqua al proprio mulino. Staremo a vedere cosa accadrà al Congresso, quando il provvedimento arriverà al voto.

Non tutti, ovviamente, sono felici per questo "passo indietro" rispetto alla linea dura sui Dreamers. Molti repubblicani lo considerano un voltafaccia da parte del presidente. Che in precedenza si era messo d'accordo coi democratici sul tetto del debito in cambio degli aiuti per l'uragano Harvey. Resta il fatto che, dopo mesi di muro contro muro, Trump ha capito che per passare dalle promesse e gli annunci alle cose realizzate in alcuni casi è meglio mettersi d'accordo con l'opposizione e che la mediazione, entro certi limiti, è necessaria.

Trump ha affrontato il tema dreamer durante una cena alla Casa Bianca in cui ha ospitato i leader democratici, Charles Schumer (Senato) e Nancy Pelosi (Camera). Nel corso dell'incontro si è parlato anche di altri temi "caldi": riforma fiscale, infrastrutture e commercio. In un comunicato la Casa Bianca ha definito l'incontro "costruttivo" ed espresso il desiderio dell'amministrazione di portare avanti questi colloqui con i leader delle due parti. Per Schumer e Pelosi si è trattato di un "incontro molto produttivo". La discussione si è incentrata sul Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals): "Abbiamo concordato sulla necessità di inquadrare in un testo di legge in tempi rapidi le tutele del DACA e di mettere a punto un pacchetto sicurezza sul confine, escluso il muro, accettabile per le due parti".

La portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, che ha confermato che si è discusso di Daca e sicurezza al confine precisando tuttavia che "certamente non è stato concordato" di escludere dal pacchetto i fondi per il muro al confine.

Poi arriva la smentita di Trump

"La notte scorsa non è stato fatto alcun accordo sul Duca", scrive su Twitter dopo qualche ora il presidente Usa. Poi prosegue che qualunque decisione sui migranti illegali portati negli Usa da bambini dovrebbe essere legata alla sicurezza dei confini: "In cambio del consenso si dovrebbe accordarsi per una sicurezza al confine massiccia. Sarebbe soggetto al voto", afferma il presidente Usa. E aggiunge che "il MURO" al confine con il Messico (lo scrive così, tutto maiuscolo) "che è già in costruzione nella forma di nuovo rinnovamento di recinzioni vecchie ed esistenti, si continuerà a costruire". Il presidente sembra però riconoscere la complessità del problema dei Dreamers: "C'è veramente qualcuno che vuole buttare via giovani buoni, istruiti ed esperti che hanno posti di lavoro, alcuni prestano servizio nell'esercito?", ha scritto. E poi ha aggiunto: "Sono nel nostro Paese da molti anni con nessuna colpa loro - portati dai genitori in giovane età. In più grande sicurezza al confine".

Il presidente bacchetta Hillary

Dopo l’intervista rilasciata dalla Clinton alla Cnn sul suo nuovo libro, "What Happened", il presidente Trump ha accusato la sua ex rivale nella corsa alla Casa Bianca di dare la colpa a tutti per la sua sconfitta, tranne che a se stessa. Nel libro l’ex segretaria di Stato punta il dito contro diverse persone, tra cui l’ex direttore dell’Fbi James Comey; il presidente russo Vladimir Putin; il suo rivale nelle primarie democratiche Bernie Sanders; e anche contro il sistema elettorale.

Qualche minuto dopo aver visto l’intervista, Trump si è fiondato su Twitter per scrivere che "la disonesta Hillary Clinton incolpa tutto il mondo (e tutti) meno che se stessa per la sua sconfitta eletorale".

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