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Droni Usa, Renzi frena: "Si valuta caso per caso"

Gentiloni: "Nessun preludio a un intervento italiano in Libia"

Droni Usa, Renzi frena: "Si valuta caso per caso"

Dopo che il Wall Street Journal ha svelato l'accordo tra Italia e Stati Uniti perché i droni americani partano dalla base di Sigonella per "raid difensivi" in Libia, il governo italiano si appresta a smentire che si tratta di un coinvolgimento diretto del Belpaese nell'intervento.

"Le autorizzazioni per l’utilizzo della base sono caso per caso", assicura Matteo Renzi, "Si tratta di fare iniziative contro terroristi e potenziali attentatori dell’Isis, siamo in piena sintonia con i nostri partner internazionali. La priorità è la risposta diplomatica ma se abbiamo prove evidenti che si stanno preparando attentati l’Italia fa la sua parte".

"Non è un preludio all’intervento militare", aggiunge poi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, spiegando che l’utilizzo della base a scopo difensivo "non richiede una comunicazione specifica in Parlamento" e che "sarà il ministro della Difesa a valutare" caso per caso.

E Roberta Pinotti sottolinea come la base sia usata dagli Stati Uniti secondo un trattato degli anni '50. "Ogni volta che si configurano assetti nuovi, parte una richiesta. Nulla di strano", spiega il ministro della Difesa al Messaggero, "C’è stato bisogno di una serie di interlocuzioni, perché l’Italia dev’essere coinvolta con un ruolo di leadership e di coordinamento in una strategia di sicurezza complessiva rispetto alla Libia.

Finora i droni non hanno mai agito in operazioni armate e non c’è stata alcuna richiesta in merito".

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