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Ecco come Trump vuol cambiare l'immigrazione

Trump sull'immigrazione: "Se adotteremo un sistema basato sul merito ne trarremo molto vantaggio: saremo in grado di risparmiare tantissimi soldi, di aumentare le retribuzioni e di aiutare le famiglie in difficoltà comprese quelle degli immigrati"

Ecco come Trump vuol cambiare l'immigrazione

Sia pure con toni decisamente più moderati del solito, Donald Trump ha tenuto a precisare che intende cambiare radicalmente il sistema di immigrazione negli Stati Uniti. Ma intende farlo non solo con i muri. La parola d'ordine che usa il presidente è "merito". E' su questo che si baserà la svolta sull'immigrazione voluta da Trump, che annuncia peraltro un nuovo bando per fermare l'ingresso da alcuni Paesi a rischio. Il presidente si dice convinto che "che una riforma dell'immigrazione vera e positiva sia possibile se ci concentriamo sui seguenti obiettivi: aumentare i posti di lavoro e i salari degli americani, rafforzare la nostra sicurezza nazionale e ripristinare il rispetto delle nostre leggi". Poi arriva dritto al nodo centrale della riforma:
"Se adottiamo un sistema basato sul merito - osserva - ne trarremo molto benefici. Aumenteremo i salari, aiuteremo i disoccupati, risolleveremo le sorti delle famiglie, comprese quelle
immigrate, risparmieremo miliardi e miliardi di dollari e renderemo le nostre comunità più sicure per tutti".

"Il sistema attuale è obsoleto - accusa Trump - danneggia i salari dei lavoratori più poveri e aumenta la pressione fiscale sui contribuenti. In tutto il mondo Paesi come il Canada,
l'Australia o molti altri hanno politiche migratorie basate sul merito".

In merito a questo nuovo bando Trump ha poi affermato che "stiamo prendendo misure forti per proteggere il nostro Paese dal terrorismo radicale islamico. Non è compassione ma incoscienza permettere un ingresso incontrollato da luoghi dove non esistono controlli adeguati". Coloro che entrano negli Usa, secondo l'inquilino della Casa Bianca, "dovrebbero sostenere il nostro paese e i suoi valori. "Non permetteremo che gli Stati Uniti diventino un santuario per gli estremisti", ha aggiunto il presidente. Secondo indiscrezioni rilanciate ieri dalla stampa americana, il bando che si sta mettendo a punto sarà molto più limitato rispetto a quello bocciato dai giudici: non dovrebbe riguardare i visti esistenti, i residenti permanenti e le green card e non dovrebbe più coinvolgere l'Iraq, riducendo a sei i Paesi a maggioranza musulmana interessati.

Trump ha poi ribadito che sarà presto costruito "un grande grande muro" al confine con il Messico, che contribuirà a fermare il traffico di "droga e il crimine". In un passaggio del suo discorso, il presidente ha anche condannando l'antisemitismo e il razzismo che hanno portato a serie di attacchi nelle ultime settimane, tra cui la sparatoria mercoledì sera in un bar di Kansas City e la profanazione di diversi cimiteri ebraici.

"Le minacce recenti rivolte ai Centri ebraici e il vandalismo nei cimiteri, così come la sparatoria della scorsa settimana a Kansas City, ci ricordano che, mentre possiamo essere una nazione divisa sulle politiche, siamo un paese che si trova unito nel condannare l'odio e il male in tutte le sue forme", ha detto.

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