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Egitto, Isis brucia vivo un cristiano copto nel Sinai

Le vittime, padre e figlio, sono state ritrovate ad al Arish, nel nord-est del Sinai, dove è attiva la filiale dello Stato Islamico, Wilayat Sinai. Uno è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, l'altro bruciato vivo. Lunedì l'Isis aveva diffuso un video di minacce contro i cristiani

Egitto, Isis brucia vivo un cristiano copto nel Sinai

Un cristiano copto è stato bruciato vivo nel nord-est del Sinai dai jihadisti dell’Isis.

Lo ha reso noto l’Ansa, che cita una fonte della sicurezza egiziana. L’uomo bruciato vivo, è stato identificato come Medhat Hana, ed è un cristiano copto di 45 anni. Con lui, i jihadisti hanno ucciso anche suo padre, Saad Hana, di 65 anni, a colpi di arma da fuoco.

Le fonti dell’Ansa hanno confermato soltanto che i corpi dei due uomini sono stati ritrovati oggi, dalle forze di sicurezza egiziane, “dietro una scuola nel centro di al Arish”, città del governatorato del Sinai del nord, dove è attiva Wilayat Sinai (Provincia del Sinai), la branca locale dello Stato Islamico. E che “uno dei due è stato bruciato vivo, mentre l’altro è stato assassinato con colpi di arma da fuoco”.

Nei giorni scorsi proprio Wilayat Sinai aveva diffuso un video con nuove, pesanti, minacce nei confronti dei cristiani egiziani. I cristiani copti vengono definiti nel video pubblicato lunedì scorso, una delle “prede preferite” dai jihadisti dello Stato Islamico. Nel video pubblicato dai miliziani del Califfato scorrono, poi, le immagini dell’attentatore suicida che lo scorso dicembre uccise almeno 28 persone, la maggior parte donne e bambini, nella cattedrale di San Marco, al Cairo, sede del papato copto egiziano. L’attentato era stato rivendicato da Wilayat Sinai, ed è quello che ha provocato il maggior numero di vittime fuori dalla penisola, dal 2013.

“Dio ci ha ordinato di uccidere gli infedeli”, dice un miliziano che imbraccia un AK-47 mentre nel video scorrono le immagini del papa copto, di uomini d’affari cristiani, giudici e sacerdoti. L’attacco alla cattedrale copta del Cairo “è solo l’inizio”, afferma la voce narrante. Una vera e propria dichiarazione di guerra, quindi, che oggi ha già fatto le sue prime vittime.

I cristiani copti sono il 10% della popolazione egiziana e rappresentano la comunità cristiana più numerosa in Medio Oriente.

Quest’anno tre cristiani copti sono stati uccisi ad Arish, nel nord del Sinai, dove dal 2013 Wilayat Sinai sta portando avanti una guerriglia contro l’esercito egiziano, mettendo a segno decine di attacchi kamikaze, che hanno come obiettivo principale i militari e le forze di sicurezza del Cairo.

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