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Egitto, stop ai visti turistici in aeroporto

"L’Egitto ha il diritto di proteggere le sue frontiere". Con questa motivazione, Il Cairo ha deciso che gli stranieri che vorranno entrare nel Paese non potranno più acquistare il visto d’ingresso all’aeroporto di arrivo, ma dovranno procurarselo in ambasciata o in consolato prima della partenza

Egitto, stop ai visti turistici in aeroporto

"L’Egitto ha il diritto di proteggere le sue frontiere". Con questa motivazione, Il Cairo ha deciso che gli stranieri che vorranno entrare nel Paese non potranno più acquistare il visto d’ingresso all’aeroporto di arrivo, ma dovranno procurarselo in ambasciata o in consolato prima della partenza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri egiziano, mettendo in agitazione il settore turistico, già fortemente compromesso da anni di disordini e che sta faticosamente riemergendo dall’insediamento di Abdel Fattah al Sisi, il presidente dal pugno di ferro.

Una decisione simile era già stata presa nel settembre 2011, ma era stata sospesa dopo tre giorni proprio a causa delle proteste per il prevedibile effetto negativo sul turismo, l’attività più importante del settore terziario egiziano. Ma il governo di Sisi, alle prese con il terrorismo interno e la minaccia dell’Isis in Sinai e alle frontiere, ha emanato una nuova ordinanza, per "motivi di sicurezza", che entrerà in vigore dal 15 maggio. A parziale rassicurazione dei tour operator, la nuova norma non riguarderà tuttavia i gruppi turistici organizzati, ma solo il turista fai da te.

Finora era possibile per cittadini di molte nazionalità - inclusi europei e statunitensi - acquistare direttamente in aeroporto, per circa 25 dollari, il visto turistico, un adesivo da applicare al passaporto prima dei controlli doganali. Ora bisognerà recarsi nel consolato più vicino e procurarselo in anticipo. Ma il problema, sottolinea il presidente della Federazione delle Camere del Turismo egiziane, Elhamy El Zayat, citato da Al Ahram online, è che l’Egitto "non ha missioni diplomatiche in tutte le capitali, e molte persone, soprattutto quelle che viaggiano spesso, non vorranno spedire per posta il loro passaporto per ottenere il visto, perchè potrebbero averne bisogno da un momento all’altro". El Zayat ha già incontrato ieri il neo-ministro del turismo, Khaled Rami, suggerendo di creare un sistema online per la richiesta dei visti.

E non sono solo i responsabili egiziani del settore a preoccuparsi. Nel 2014 hanno visitato l’Egitto circa 10 milioni di turisti stranieri. E nonostante un calo del 20% di arrivi dal Belpaese, gli italiani sono al quarto posto, dopo russi, tedeschi e britannici. Per l’80% inoltre i turisti italiani sono attratti più dalle spiagge del Mar Rosso che dalle crociere sul Nilo o dai siti archeologici. Non è ancora chiaro se l’ordinanza riguarderà anche gli arrivi a Sharm el Sheikh, ma se così dovesse essere gli albergatori "sono già pronti a scrivere al governo egiziano perchè se questa iniziativa riguardasse anche i charter ucciderebbe il turismo", ha commentato la responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Domina, Marika Porta. "Ci auguriamo che non sia così - ha aggiunto - stiamo cercando di avere maggiori informazioni.

Certo per il turismo sarebbe un suicidio".

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