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Egitto, il tribunale chiede la scarcerazione per i figli di Mubarak

Alaa e Gamal hanno già scontato il periodo di detenzione previsto. Attendono un nuovo processo per un caso di corruzione

Un sostenitore dell'ex presidente Mubarak festeggia il verdetto della Cassazione, il 13 gennaio 2014
Un sostenitore dell'ex presidente Mubarak festeggia il verdetto della Cassazione, il 13 gennaio 2014

È arrivata dieci giorni fa la decisione della Corte di Cassazione di ribaltare la sentenza di condanna nei confronti dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak e dei due figli, Alaa e Gamal. Una presa di posizione che ha smentito quanto stabilito dal giudizio d'Appello, che aveva ritenuto i tre colpevoli per un caso di malversazione e accolto il loro ricorso.

Circa undici milioni di euro. Tanto avrebbero dovuto restituire allo Stato, per avere utilizzato fondi pubblici per scopi personali, prima che arrivasse la decisione della Cassazione.

Ora la difesa dei due figli dell'ex rais ha chiesto per loro la liberazione, sostenendo che hanno già trascorso in carcere il periodo massimo previsto. Erano stati condannati a quattro anni, mentre tre ne erano stati dati al padre. La procura si è riservata di decidere entro oggi sulla loro sorte.

Dopo la sentenza della Cassazione si era parlato anche di una possibile scarcerazione dell'ex presidente, condannato a tre anni di reclusione. La notizia è stata poi smentita e tuttora si trova all'ospedale militare di Maadi, nella parte meridionale del Cairo, dove sta scontando la sua pena.

Per il 25 gennaio, quarto anniversario della Rivoluzione e Giorno della polizia, il ministero dell'Interno ha annunciato la liberazione di 584 prigionieri.

Al momento non è chiaro se si tratti di criminali comuni o di prigionieri politici.

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