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Valls prende in giro Renzi: che combinate con le statue?

Il gruppo delle Femen a Parigi ha protestato in modo plateale contro la visita del presidente iraniano Rohani. Sopra una donna, "impiccata", la scritta: "Benvenuto Rohani, boia della libertà"

Valls prende in giro Renzi: che combinate con le statue?

La brutta figura dell'Italia sulla vicenda delle statue nascoste dai cartoni, per non scandalizzare Rohani, ha fatto il giro del mondo. Ora, a rincarare la dose, ci si mette anche il premier francese, Manuel Valls. In un breve dialogo coi giornalisti italiani, che lo aspèettavano al varco, anticipa la domanda e scherza sui problemi di protocollo per la visita in Italia del presidente iraniano: "Ma che avete combinato voi italiani con quelle statue?". Poi, nella sede del governo francese, scuote la testa sorridendo. "Ma voi francesi non avete problemi con le statue?", gli chiede un altro. "No", replica lui, sempre dialogando in italiano. "E darà una mano a Matteo Renzi in Europa?". "Sì, certamente", risponde Valls.

Clamorosa protesta delle Femen

Un’attivista del gruppo Femen ha messo in atto una protesta clamorosa contro Hassan Rohani, in visita a Parigi. Mentre il presidente iraniano riceveva gli omaggi militari al complesso degli Invalides, nel cuore di Parigi, poco distante, vicino alla Tour Eiffel, le attiviste Femen simulavano un’impiccagione. Una giovane donna si è mostrata con il cappio al collo sotto al ponte Debilly, seminuda, con la bandiera iraniana dipinta sul petto e uno striscione appeso alle spalle che recita "Benvenuto Rohani, boia della libertà".

La protesta intende sottolineare che, come denunciato nell’ultimo rapporto di Amnesty International, dopo la Cina l’Iran è il paese che ricorre più spesso alla pena di morte. L’attivista "impiccata", Sarah Constantin, ha chiesto al presidente François Hollande di affrontare il tema dei diritti umani e delle impiccagioni (soprattutto di prigionieri politici) durante l’incontro con Rohani.

Le Femen hanno spiegato il loro gesto in questo modo: "È per dare il benvenuto al presidente iraniano, per farlo sentire a casa, nel suo Paese ogni anno più di 800 persone sono condannate a morte".

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