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Il fondatore di Charlie Hebdo rompe il fronte e si dissocia: "Non bisognava provocare"

Delfeil de Ton, 80 anni, uno dei fondatori del giornale satirico se la prende col "capo" Charb, morto nella strage

Il fondatore di Charlie Hebdo rompe il fronte e si dissocia: "Non bisognava provocare"

È la prima voce stonata. "Ce l’ho veramente con te, Charb": con queste parole l’ex vignettista di Charlie Hebdo, Delfeil de Ton, ha aperto la prima crepa nel fronte della provocazione ad ogni costo che fa parte del bagaglio del settimanale satirico preso di mira dagli integralisti islamici. Delfeil de Ton, 80 anni, uno dei fondatori del giornale, dal 1975 a Le Nouvel Observateur, ha spiegato sul suo settimanale tutto il disaccordo con la linea attuale del giornale, chiedendosi: "Che bisogno c’era di questa escalation a tutti i costi?".

Delfeil de Ton se l'è presa con il suo amico Charb, chiamandolo "il mio capo", ucciso dai terroristi insieme con altre undici persone nella redazione parigina il sette gennaio scorso. Era un "ragazzo brillante" -  ammette -  ma "un testardo" che ha portato alla morte la sua redazione. Delfeil de Ton ha ricordato quando Charb decise, nel novembre 2011, di dar vita al famoso numero del giornale ribattezzato per l’occasione Charia Hebdo: "Che bisogno c’era di trascinare tutti in questa escalation?". Poco dopo quella pubblicazione, i locali della redazione furono incendiati. Delfeil de Ton ha ricordato inotre che Wolinski, il vignettista di Charlie Hebdo più celebre, anche lui assassinato dai fratelli Kouachi, riteneva questa provocazione contro i musulmani un’idiozia, e disse: "Credo che siamo degli incoscienti e degli imbecilli che corriamo un rischio inutile. Tutto qui. Ci si crede invulnerabili. Per anni, decine di anni, si fa provocazione e poi un giorno la provocazione si ritorce contro di noi.

Non bisognava farlo". 

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