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La nipote di Mitterand: "Il ministro Hulot mi violentò a 20 anni"

Nicolas Hulot, ministro della Transizione ecologica di Macron, accusato di stupro da Pascale Miterrand, nipote dell'ex presidente François. La violenza sarebbe avvenuta nel 1997 e la denunica è stata fatta nel 2008

La nipote di Mitterand: "Il ministro Hulot mi violentò a 20 anni"

L'affaire-Hulot fa tremare l'Eliseo e le certezze nella squadra di Macron. Lo scandalo Weinstein ha aperto una breccia nella certezza del dritto: le accuse di violenze sessuali non sembrano più avere una decadenza né una prescrizione. Se hai commesso qualcosa o se sei semplicemente accusato di aver abusato di una donna, la tua condana pubblica potrebbe anche arrivare a distanza di anni, se non decenni. Una spada di Damocle che pende sulla testa di tantissimi uomini, soprattutto potenti, e che hanno nella loro immagine pubblica buona parte della ragione del loro successo. E se a essere colpito dall'accusa è un ministro, per giunta della nuova Francia di Macron, l'accusa diventa ancora più importante. Questa volta, l'accusato è il ministro della Transizione ecologica, Nicolas Hulot, uno dei più potenti dell'esecutivo voluto dall'Eliseo. Un'accusa grave, tanto che, come riporta il Corriere della Sera, il ministro è stato sostanzialmente costretto a rilasciare un'intervista preventiva a Jean-Jacques Bourdin per smentire le rivelazioni in arrivo sul settimanale Ebdo. Ma un'accusa che arriva già dopo una serie di voci in cui il ministro ecologista era stato attaccato per essere un uomo "ossessionato" dalle donne.

Le due donne che accusano Hulot

Sarebbero due le donne in procinto di accusare Hulot. La prima, un'impiegata parlamentare, avrebbe parlato di molestie quando era ancora dipendente presso la Fondation Hulot. Ma dopo le rivelazioni, sembra intenzionata a ritrattare. Accusa debole, dicono. Ma è la seconda a far impensierire molto di più Hulot e con lui il presidente, Emmanuel Macron. L'altra donna sostiene infatti non solo di aver subito abusi, ma di essere stata violentata da Hulot nel 1997. Nel 2008, la donna presentò una denuncia alla polizia di Saint-Malo, in Bretagna; Hulot venne comunque interrogato, lei fu chiamata a fornire una testimonianza dettagliata, ma i fatti erano ormai coperti da prescrizione. Ma nel sistema mediatico attuale, la prescrizione è un concetto giuridico che non esiste in termini di immagine pubblica. Se sei considerato colpevole, la condanna arriva a prescindere da quella di un tribunale. Specialmente se la persona in questione - si è scoperto adesso - non è una persona qualunque, ma Pascale Mitterrand, nipote di quel presidente che ha guidato la Francia per 14 anni. La donna, atualmente fotografa, appare pochissimo in pubblico e non vive più in Francia. Ma è bastato il suo nome per far tremare i palazzi di Parigi. Hulot, in lacrime, ha detto di essere innocente. La prescrizione, in ogni caso lo salva da qualsiasi condana. Tuttavia è evidente che a Parigi l'imbarazzo c'è. La donna avrebbe subito la violenza durante il suo periodo di lavoro all'agenzia Sipa nel 1997. Hulot,all' epoca, era fotoreporter. La denuncia però è arrivata soltanto 11 anni dopo, nel 2008. L'avvocato ha sostenuto che la donna "ci teneva a fare capire a Hulot che lui l' aveva scampata per un soffio e soprattutto voleva rendergli chiaro il modo in cui lei aveva vissuto intimamente il loro incontro", quindi considerandolo uno stupro. La Miterrand avrebbe voluto mantenere l'anonimato ed Ebdo ha rispetto questa condizione, ma è stato il rivale Le Point a rompere gli indugi scoprendo le carte.

Un'accusa che ritorna dopo la biografia sul ministro uscita nel 2010 a firma di Bérengère Bonte: "A registratore spento, l' immensa maggioranza degli interlocutori parlano di ragazze qualsiasi, assistenti tv, stagiste o giovani donne dell' ambiente politico: una nipote di Mitterrand, apprendista fotografa , che passa una settimana a casa sua senza fare un solo scatto, oppure una figlia di ministro corteggiata al limite della molestia e altre, impossibili da citare qui". C'è chi dice siano donne molestate, ma c'è anche chi crede che non possa ritenersi stupro una settimana a casa di un uomo quando si hanno 20 anni e la coscienza sia già formata. Ma tant'è: nel mondo del dopo-Weinstein tutto diventa passibile di gogna mediatica. E adesso, Hulot rischia grosso.

Anche se Macron, per ora, ha confermato piena fiducia nel suo ministro della Transizione ecologica.

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