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Francia, nucleare dimezzato entro 2035. Macron: "Chiuderemo 14 reattori"

Macron tira dritto sui temi ambientali, anche in risposta alle proteste dei "gilet gialli". Ma ribadisce che ridurre l'energia nucleare non significa rinunciarvi

Francia, nucleare dimezzato entro 2035. Macron: "Chiuderemo 14 reattori"

Emmanuel Macron ha deciso: la quota di energia nucleare in Francia sarà ridotta del 50% entro il 2035. Entro quella scadenza, Parigi chiuderà 14 reattori da 900 megawatt. Per Macron non si tratta in realtà di una vittoria, ma di un dilatamento della scadenza che si era prefissato al 2025. Ma era una promessa che da subito era apparsa eccessivamente ottimistica. "Mi sarebbe piaciuto farlo dal 2025. Resta l'obiettivo del 50% ma portiamo la scadenza al 2035. Ed entro il 2035 verranno fermato 14 reattori da 900 megawatt".

Il leader francese ha comunque voluto ribadire che "ridurre il ruolo dell'energia nucleare non significa rinunciarvi". Una frase che vuole anche rassicurare gli interessi dei giganti dell’energia francese e ai rapporti economici con i Paesi esportatori di uranio.

La mossa del presidente francese rientra nell’atteso piano di politica energetica, con cui il suo governo mostrerà la strategia sull’energia elettrica per il prossimo futuro. Un piano che i francesi non sembrano aver apprezzato, come dimostrato dalle furiose proteste dei “gilet gialli” che hanno non solo paralizzato la rete viaria del Paese ma anche messo a soqquadro il centro di Parigi.

Uno dei punto in agenda sul nuovo piano energetico è rappresentato infatti dall’aumento dei prezzi dei carburanti, che Macron considera parte del suo programma ecologista.

"Non si può essere lunedì per l'ambiente e martedì contro il rialzo del prezzo di carburante" ha detto il capo dell’Eliseo rivolgendosi ai manifestanti scesi in piazza in tutta la Francia.

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