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Francia, il presidente del parlamento si dimette per molestie sessuali

Michel Baupin, in prima fila per la difesa dei diritti delle donne è stato accusato da diverse persone di aggressioni a sfondo sessuale

Francia, il presidente del parlamento si dimette per molestie sessuali

La Francia è il Paese del progresso, della laicità, delle libertà, dei diritti per le donne e di quelli civili. Il governo socialista presieduto da Francoise Hollande passerà alla storia infatti per avere legalizzato i matrimoni omosessuali e le coppie di fatto. Esso è composto al 50per cento da persone di sesso femminile e si appresta ad approvare una legge che sancisca che almeno il 40 per cento degli impiegati delle grandi aziende debbano essere donne.

La Francia è anche però il Paese le cui istituzioni stanno avendo il maggior numero di problemi a sfondo sessuale. Tutti si ricordano la bufera che due anni fa colpì l'allora presidente del Fondo Monetario Internazionale, il francese Dominique Strauss-Kahn, processato per stupro. Una vicenda analoga si è abbattuta recentemente sull'attuale vicepresidente del parlamento francese Denis Baupin. 53 anni e in prima fila nella tutela dei diritti delle donne, Baupin è stato denunciato da quelle donne che dicono di essere state vittime delle sue molestie. Sono in tutto otto quelle che hanno denunciato e Baupin, travolto dalle accuse, ha dovuto dare le dimissioni.

Baupin non è però l'unico politico francese attualmente sotto attacco. Il ministro delle finanze Michel Sapin ha dovuto scusarsi pubblicamente per avere palpeggiato in pubblico una giornalista. Quella di Baupin è però la storia più piccante. I dettagli sono infatti socncertanti. Secondo Sandrine Rousseau, portavoce di Eelv (il partito ecologista francese) in occasione di una riunione "volevo fare una pausa e sono uscita dalla sala. Allora Baupin è venuto dietro di me e mi ha sbattuto sul muro, tenendomi per il seno. Ha cercato di baciarmi. E io l’ho rigettato violentemente".

Le aggressioni dell'(ormai ex) presidente del parlamento sarebbero state un fatto quotidiano.

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