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Francia, vegani pronti a marciare, macellai impauriti pagano guardie

Dopo gli ingenti danni registrati a seguito delle ultime “pacifiche” manifestazioni contro il consumo di carne, i commercianti hanno deciso di proteggersi pagando delle guardie per scoraggiare nuovi assalti alle vetrine

Francia, vegani pronti a marciare, macellai impauriti pagano guardie

Stufi dei continui attacchi e degli atti di vandalismo subìti nel tempo da parte dei nazivegani, finalmente i macellai della Francia del nord decidono di attrezzarsi per organizzare una difesa.

Il campanello d’allarme è scattato in seguito all’annuncio di una nuova manifestazione da parte del fronte vegano, pronto a colpire i fautori di quello che definisce in modo tragico “zoocidio”.

Ecco perché chi si occupa di attività connesse al commercio o al consumo di carni, come macellerie, negozi di generi alimentari, ristoranti o semplici rosticcerie, ha scelto stavolta di sovvenzionare delle guardie che stazionino dinanzi alle vetrine per impedire che possano avvenire incidenti ai loro danni.

Come già accennato le regioni della Francia settentrionale sono già state teatro di violente proteste da parte dei nazivegani, che durante le “pacifiche” manifestazioni a sostegno della loro causa avevano vandalizzato diversi negozi, imbrattandoli di sangue finto e spaccandone le vetrine. Allora i commercianti del settore avevano chiesto l’intervento dello Stato, invocando la protezione della polizia. La moderata presa di posizione dell’Eliseo ha spinto il presidente della Confederazione francese della macelleria del nord della Francia Laurent Rigaud a decidere di organizzarsi in modo autonomo. Ecco quindi l’idea di pagare una società privata per ottenere protezione giorno e notte davanti alle vetrine dei negozi sopra citati, come ha spiegato lo stesso Rigaud, il cui intervento è riportato da “Il Messaggero”. “Abbiamo visto che una serie di piccoli gruppi si stavano organizzando sui social network per condurre delle azioni di protesta contro i nostri commerci alimentari. Questa volta abbiamo deciso che non potevano restare a braccia conserte ad aspettare buoni buoni gli attacchi, e non abbiamo nemmeno voluto rassegnarci a chiudere. Il nostro obiettivo è proteggere i nostri negozi e anche assicurare la nostra incolumità fisica. Ci rendiamo conto che è una misura anomala, ma è necessaria”.

Non si è fatta attendere la replica degli animalisti, che hanno bollato la reazione come “esagerata”. È uno dei portavoce, Solveig Halloin, a definire una “precauzione del tutto inutile quella di assoldare delle guardie, dato che si tratterà di “un'azione totalmente pacifica di giustizia, per mostrare le vere vittime, che sono quelle in mostra nelle vetrine, decapitate, sventrate, sviscerate. Le vittime non sono certo i macellai”. Evidentemente ad Halloin fa comodo rimuovere il ricordo delle violenze perpetrate proprio dai nazivegani durante le ultime “pacifiche” manifestazioni.

Di certo si sta perdendo il controllo della situazione, come emerso in modo palese nello scorso marzo, quando una nazivegana era stata condannata a 7 mesi di carcere con l’accusa di apologia di terrorismo. Dopo l’attentato di Trèbes in cui era morto anche un macellaio aveva così commentato con sprezzo su Twitter. “E allora? Vi sciocca che un assassino si faccia ammazzare da un terrorista? A me no, ho zero compassione, alla fine c'è almeno un po' di giustizia”.

Chissà se gli inviti alla calma porteranno stavolta a qualche risultato.

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