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Gaza, raid israeliano dopo razzi di Hamas: tre morti tra i civili

Negli ultimi quattro mesi, le violenze lungo il confine tra lo Stato ebraico e l’enclave palestinese si sono moltiplicate. Le Nazioni Unite hanno esortato Hamas e il Governo Netanyahu a mettere fine alle ostilità e a dialogare

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Gaza nuovamente sotto le bombe israeliane. I jet con la stella di Davide hanno infatti colpito mercoledì notte la Striscia, in risposta ai razzi lanciati in precedenza da Hamas contro il Sud dello Stato ebraico. L’attacco ordinato da Gerusalemme ha provocato la morte di tre abitanti dell’enclave palestinese, ma il bilancio delle vittime è ancora provvisorio.

Mercoledì sera, Hamas, dalle sue postazioni situate lungo tutta la Striscia, ha sparato numerosi proiettili di mortaio verso la città di Sderot, nel Distretto meridionale di Israele. La “pioggia” di razzi è proseguita fino a notte inoltrata. Secondo lo Stato Maggiore di Gerusalemme, i terroristi palestinesi avrebbero esploso circa 150 colpi di mortaio contro il Distretto meridionale. Al momento, non si contano morti tra la popolazione israeliana. La reazione del Governo Netanyahu non si è fatta attendere.

Una volta cessato l’attacco di Hamas, i jet israeliani hanno subito preso il volo verso l’enclave. In base alle prime informazioni sulle conseguenze del raid ordinato da Netanyahu, le vittime delle bombe sganciate dai caccia con la stella di Davide sarebbero tre. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, una ragazza di ventitré anni, Enas Khammash, e la sua bambina di diciotto mesi sono morte a causa dell’incursione aerea. Enas Khammash era incinta. Anche il marito della ragazza è rimasto ucciso sotto le bombe israeliane. La terza vittima del raid sarebbe un miliziano di Hamas. Il Ministero ha affermato che sarebbero una dozzina le persone ferite a causa dell’attacco autorizzato dal Governo Netanyahu.

Lo Stato Maggiore di Gerusalemme non ha ancora confermato le notizie relative alla morte di tre abitanti della Striscia. Attraverso il propro account Twitter ufficiale, le Israel Defense Forces (Idf) hanno precisato: “L’aviazione di Israele ha colpito 140 obiettivi militari situati nel territorio di Gaza, tra i quali figurano una fabbrica di armi e un deposito di munizioni. L’attacco aereo di mercoledì notte è la reazione proporzionata ai razzi lanciati da Hamas contro la città di Sderot”. L’organizzazione terroristica ha dichiarato di volere compiere una “tremenda vendetta” ai danni dello Stato ebraico, accusato di avere ucciso tre abitanti della Striscia.

L’inviato dell’Onu per il Medio Oriente, Nickolay Mladenov, ha condannato i proiettili di mortaio sparati dagli estremisti palestinesi contro il Sud di Israele. Allo stesso tempo, Mladenov ha criticato il Governo di Gerusalemme per “uso eccessivo della forza”. Egli ha quindi esortato i vertici di Hamas e le autorità israeliane a “non abbandonare il sentiero del dialogo”.

Gli ultimi quattro mesi sono stati caratterizzati da una recrudescenza degli scontri tra manifestanti palestinesi e Idf lungo il confine tra Gaza e lo Stato ebraico. Le truppe israeliane sono state spesso costrette ad aprire il fuoco contro miliziani armati di aquiloni incendiari e palloncini esplosivi.

160 abitanti della Striscia sono stati finora uccisi dalle Forze Armate di Gerusalemme, mentre un soldato di queste ultime è recentemente caduto sotto i colpi di un cecchino di Hamas.

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