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Gb, giudici scarcerano l'"imam del terrore". Ira del governo May

Tra i seguaci del leader religioso vi sarebbero gli autori delle stragi jihadiste avvenute negli ultimi anni nel Regno Unito

Gb, giudici scarcerano l'"imam del terrore". Ira del governo May

Anjem Choudary, soprannominato dai media britannici l’“imam del terrore”, è stato scarcerato su ordine della Central Criminal Court of England and Wales. Egli era stato condannato nel 2016 a cinque anni e mezzo di prigione per “incitamento all’attività terroristica”. Dopo avere scontato metà della pena, il leader religioso si è visto concedere dai magistrati la libertà condizionale. I giudici non hanno tenuto conto dell’opposizione del governo May alla scarcerazione dell’imam.

Il predicatore era stato incriminato nel 2016 al termine di una lunga indagine condotta dai Servizi segreti di Sua Maestà. L’intelligence di Londra aveva iniziato nel 2001 a monitorare l’attività del leader religioso, balzato agli onori della cronaca per avere elogiato gli autori dell’attentato alle Torri gemelle, per avere definito la democrazia “contraria ai principi del Corano” e per avere auspicato il “trionfo della Shari'a” in Gran Bretagna. Secondo gli investigatori, Choudary, negli ultimi venti anni, avrebbe preso parte alla pianificazione di ben 15 attentati. Tra i suoi seguaci figurerebbero Mohammad Sidique Khan, membro della cellula terroristica responsabile dell’attacco alla metropolitana di Londra avvenuto nel luglio del 2005, Michael Adebolajo, autore nel 2013 dell’omicidio del soldato Lee Rigby, e Michael Adebowale, complice di Adebolajo nell’uccisione di Rigby. Per l’intelligence, inoltre, l’“imam del terrore” avrebbe fondato un proprio gruppo jihadista, denominato al-Muhajiroun.

Nonostante le innumerevoli accuse a carico di Choudary formulate dai Servizi segreti dopo anni e anni di indagini, nel 2016 la Central Criminal Court of England and Wales inflisse al predicatore una pena mite, concedendo a quest’ultimo anche la possibilità di venire scarcerato una volta espiata metà della condanna. Proprio ieri, dopo avere scontato poco più di due anni di prigione, l’“imam del terrore” si è visto accordare la libertà condizionale. Egli espierà il resto della pena svolgendo attività socialmente utili, ossia collaborando con strutture dedite all’assistenza ai disabili. Choudary, di fatto nuovamente a piede libero, sarà sottoposto a una stretta sorveglianza da parte della Polizia e non potrà utilizzare Internet all’interno dell’abitazione assegnatagli dal tribunale. Qualora il leader religioso dovesse violare le prescrizioni emesse dai magistrati, la libertà condizionale gli verrebbe istantaneamente revocata.

La scarcerazione dell’“imam del terrore” è stata disposta dai giudici malgrado l’opposizione del Gabinetto May. Il Ministro della Giustizia, Rory Stewart, aveva infatti in precedenza messo in guardia la Corte circa i rischi connessi alla liberazione di Choudary. Stewart, in una recente intervista a The Daily Telegraph, ha ribadito la contrarietà del governo al provvedimento di clemenza adottato dai magistrati: “La decisione di scarcerare Anjem Choudary può produrre effetti devastanti per la sicurezza dei cittadini britannici. Costui resta un soggetto estremamente pericoloso, in quanto è ancora in grado di esercitare una influenza nociva e destabilizzante sulla comunità musulmana.

Egli deve essere sorvegliato con estremo rigore, poiché rappresenta una minaccia costante per il futuro del Paese.”

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