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Germania, l'Isis rivendica l'omicidio di un adolescente

L'agenzia dello Stato islamico, Amaq, con un breve comunicato rivendica l'uccisione di un ragazzo ad Amburgo il 16 ottobre scorso

Germania, l'Isis rivendica l'omicidio di un adolescente

DA STOCCARDA – Dopo gli attacchi di quest’estate, l’incubo del terrorismo islamico torna a scuotere la Germania. L’Isis ha rivendicato l’omicidio di un adolescente avvenuto due settimane fa nel centro di Amburgo. Lo ha fatto oggi tramite la sua agenzia stampa, Amaq, con un breve comunicato in cui l’assassino viene definito "un soldato dello Stato Islamico". Sempre secondo questa fonte, l’omicidio sarebbe avvenuto "in risposta agli appelli [dell’Isis] a colpire i cittadini dei Paesi che fanno parte della coalizione". Un esplicito riferimento al supporto fornito da Berlino ai Peshmerga curdi nella loro lotta contro lo Stato Islamico. Ma non solo. Stretto in una morsa a Mosul, città di importanza capitale per i miliziani, l’Isis torna a ricorrere alla sua arma più formidabile: seminare la paura.

L’attentato è avvenuto il 16 ottobre nel centro di Amburgo. Una scena da film dell’orrore: i due giovani, una coppietta, erano seduti sotto un ponte sul fiume Alster quando sono stati aggrediti dall’attentatore. Il ragazzo, 15 anni, è stato colpito più volte alla schiena ed è morto poco dopo in ospedale a causa delle ferite. La ragazza invece, di un anno più giovane, si è salvata dopo essere stata spinta a calci nel fiume. L’attentatore, di cui non si conosce l’identità, è stato descritto dalla polizia di Amburgo come un ragazzo fra i 23 e 25 anni dai capelli scuri. Prosegue ancora la caccia all’uomo, di cui si sono perse le tracce dopo la fuga. Finora neppure l’arma con cui ha ucciso è stata rinvenuta.

La Germania, insieme alla Gran Bretagna e agli Usa, negli ultimi due anni ha rifornito di armi, munizioni e equipaggiamento i Peshmerga curdi e, in misura minore, il governo di Baghdad.

Secondo quanto riportato dal ministro della difesa tedesco Ursula von der Leyen, in totale Berlino ha inviato in Iraq materiali per un totale di 90 milioni di euro. "Allo stato attuale, non abbiamo in programma altri rifornimenti", aveva dichiatato proprio pochi giorni fa la von der Leyen.

La stampa tedesca solleva oggi dubbi sulla rivendicazione così tardiva dell’attentato di Amburgo. Due settimane sarebbero tante, troppe, quando di norma gli attentati vengono rivendicati entro 48 ore. Eppure, non si deve sottovalutare quello che sembra delinearsi, già da quest’estate, come un cambiamento di strategia dell’ISIS nei suoi attacchi compiuti sul territorio europeo. Lavorare su cellule sempre più isolate e indipendenti, e in parte meno preparate, pronte all’occorrenza a rispondere agli appelli della casa madre e a uccidere.

Episodi più circoscritti e meno eclatanti di un tempo, ma capaci di tenere alto il nero vessillo dell’ISIS in Europa e – con un dispendio limitato di mezzi e risorse – seminare il terrore nelle nostre città.

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