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Il razzismo della Germania: "Pedaggio per stranieri". Lo chiede la Csu, alleata della Merkel

I cristiano-sociali, alleati della Merkel, propongono di far pagare l'autostrada agli stranieri. Critiche da Bruxelles e imbarazzo a Berlino

Il razzismo della Germania: "Pedaggio per stranieri". Lo chiede la Csu, alleata della Merkel

Angela Merkel è in grave imbarazzo per un disegno di legge voluto dagli alleati bavaresi della Csu che punta a far pagare il pedaggio su strade e autostrade tedesche agli automobilisti stranieri.

La proposta degli alleati cristiano-sociali di Frau Merkel, spesso tacciati di populismo, rientrerebbe nel patto di legislatura e potrebbe essere approvato oggi dopo mesi di discussione. Formalmente pagherà anche chi possiede un'auto registrata in Germania, ma verrà ricompensato con uno sgravio fiscale.

La misura ha provocato malumori a Bruxelles, da dove la Ue punta il dito contro un presunto spirito "discriminatorio" del provvedimento: una linea su cui si stanno attestando anche i socialdemocratici della Spd, che chiedono modifiche tali da rendere la norma compatibile con il diritto europeo.

Gli equilibri nella Grande coalizione si fanno così sempre più precari, con i socialdemocratici che chiedono a gran voce la revisione del provvedimento sul pedaggio e i cristiano-sociali bavaresi disposti a tutto pur di tenere il punto e non cedere terreno agli euroscettici di Alternative für Deutschland. Il leader della Csu Horst Seehofer ha dichiarato appena qualche giorno fa, al congresso del partito a Norimberga, che le proposte cristiano-sociali prima o poi "passano."

Tutta la Germania è da settimane in agitazione per le proteste del movimento Pegida contro l'immigrazione clandestina e il fondamentalismo religioso, a difesa dell' "identità culturale tedesca." Verso le manifestazioni di piazza a Dresda si erano registrate versioni contrastanti, in seno alla grande coalizione: mentre il ministro della Giustizia Heiko Maas, socialdemocratico, aveva bollato il fenomeno come una "vergogna" per la Germania, nella Csu più di una voce si era levata per chiedere che quelle manifestazioni venissero "prese sul serio".

Nei giorni precedenti aveva fatto scalpore la proposta della Csu, poi smentita dagli stessi vertici del partito, di richiedere agli immigrati l'uso della lingua tedesca anche a casa.

Ogni giorno una nuova spina nel fianco per il governo di Frau Merkel.

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