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Germania, ragazzina islamista di 15 anni accoltella un poliziotto

Nonostante la giovane età è quasi diventata un'assassina. Con un coltello da cucina ha aggredito un agente, per poi venire arrestata. Gli investigatori ritemgono che sia stato un gesto premeditato da tempo e che a ispirarla vi sia l'ideologia islamista

Germania, ragazzina islamista di 15 anni accoltella un poliziotto

Aggressione quasi mortale di matrice islamista in Germania. Ad Hannover, nel centro del Paese, un poliziotto ha subito un'aggressione a mano armata da parte di una ragazzina. Armata di coltello, ha colpito l'agente al collo e alla gola. Ricoverato d'urgenza, è stato dichiarato fuori pericolo. L'attentatrice, invece, è stata immediatamente incarcerata. Si tratta di Safia S. 15 anni e da tempo nota alle forze dell'ordine per la sua militanza tra le frange islamiste più estremiste del Paese.

Safia, come tanti suoi coetanei, è cresciuta ad Hannover ma è di origini mediorientali. Fin da bambina ha ha iniziato a frequentare i gruppi più estremi di musulmani della sua città. A soli sette anni, infatti, è stata ripresa in un video di propaganda dei salafiti - gruppo islamista che chiede l'applicazione integrale della sharia e che non riconosce la democrazia - accanto al predicatore Pierre Vogel. Il quale, davanti alle telecamere, le dice: "Tu rappresenti la nuova generazione di musulmani. Sono fiero di te. Impara il Corano a memoria che un giorno salirai di grado".

Ad Hannover la ragazzina frequentava regolarmente una moschea tenuta sotto controllo dalle autorità, perchè ritenuta luogo di ritrovo di persone che avessero come obiettivo il sovvertimento dell'ordine costituito. Secondo gli investigatori è isoprattutto n questo luogo che, progressivamente, è avvenuta la sua radicalizzazione. Già dal 2014, infatti, era nota alle autorità per la sua militanza. Attivismo, il suo, che preoccupava anche la madre, che temeva che la figlia volesse arruolarsi nelle fila del sedicente Stato islamico. "A inizio anno è andata a Istanbul" racconta alla Bild " e temevo che non tornasse più per andare invece in Siria". Safia invece è tornata e due mesi dopo si è resa protagonista di un tentato omicidio.

Secondo quanto descritto dai testimoni, la ragazzina avrebbe agito con totale freddezza e, dopo aver colpito la vittima, sarebbe rimasta ferma senza opporre nessuna resistenza all'arresto.

L'unica cosa che ha chiesto agli agenti che la portavano via è stato di non rimuoverle il turbante dal capo.

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