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Germania, vertici militari contro la Merkel: "Danneggia il settore della Difesa"

Nel mirino dei vertici militari tedeschi sono finiti i “tagli” alla Difesa e i “favoritismi” promossi finora dall’esecutivo Merkel

Germania, vertici militari contro la Merkel: "Danneggia il settore della Difesa"

In Germania, i vertici delle forze armate hanno di recente espresso un forte disappunto nei riguardi dell’esecutivo Merkel, da costoro accusato di stare “indebolendo” il settore nazionale della Difesa.

Diversi alti ufficiali della Bundeswehr hanno infatti denunciato i “pesanti tagli” e le politiche di disinvestimento sviluppate finora dal governo di Berlino ai danni dell’esercito nazionale. Ad esempio, il tenente generale Bruno Kasdorf, dal 2012 al 2015 Capo di stato maggiore delle truppe di terra, ha ultimamente esternato ai microfoni dell’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle la propria condanna del “pericoloso pacifismo” propugnato dalla cancelliera e dal suo ministro della Difesa, Ursula von der Leyen.

Secondo Kasdorf, la compagine governativa, condizionata da “forti preconcetti verso la funzione fondamentale delle forze armate”, avrebbe finora adottato delle decisioni pregiudizievoli per la sicurezza esterna della Germania. In primo luogo, l’esecutivo Merkel avrebbe sempre più diminuito i finanziamenti statali alla missione militare nazionale anti-terrorismo in Afghanistan, dimostrando così uno “spaventoso disinteresse” per la sorte del contingente federale impegnato nel Paese asiatico contro l’avanzata dei Talebani.

Oltre a tale taglio di spesa per le operazioni di pace all’estero, le autorità di Berlino avrebbero, sempre a detta di Kasdorf, abbandonato “in maniera ingiustificata” i programmi di ammodernamento della dotazione tecnologica della Bundeswehr. Il mancato acquisto dei moderni caccia F-35, decretato dalla cancelliera alla fine del 2017, è stato quindi indicato dal tenente generale come il principale esempio di una strategia governativa finalizzata a mantenere le forze armate in una “perenne condizione di arretratezza”.

Ulteriori forti critiche a carico dell’esecutivo tedesco sono state lanciate contestualmente da un altro esponente di peso del settore nazionale della Difesa. Il tenente generale Karl Müllner, al vertice dell’Aviazione militare teutonica dal 2012 al 2018, ha infatti biasimato, davanti ai cronisti della televisione pubblica ZDF, i vertici politici per avere trasformato le forze armate federali contemporanee in un “ricettacolo di raccomandati.

A detta dell’alto ufficiale, la Merkel e il suo ministro von der Leyen avrebbero riempito la gerarchia militare di loro “favoriti”, posizionandone molti in ruoli apicali. Di conseguenza, il fatto che le autorità di Berlino stiano assegnando promozioni in base esclusivamente alla “vicinanza politica” dei membri della Bundeswehr anziché in base ai meriti di questi ultimi starebbe mettendo “a serio rischio”, accusa Müllner, la capacità operativa e la professionalità dell’esercito tedesco.

Le denunce formulate da tali alti ufficiali sono state avallate dal presidente della commissione Difesa del Bundestag, il deputato socialdemocratico Hans-Peter Bartels. Egli ha appunto condiviso pubblicamente le preoccupazioni manifestate dai due tenenti generali circa gli effetti dei provvedimenti adottati dall’esecutivo Merkel in ambito militare, esortando quindi le autorità di Berlino a “rilanciare gli investimenti” a beneficio delle forze armate e a “rafforzare la trasparenza” tra i ranghi dell’esercito.

Per il momento, nessun commento ufficiale sulle parole di Kasdorf e Müllner è filtrato dalla cancelleria e dal ministero della Difesa federali, mentre i nazionalisti di AfD, per bocca del deputato Berengar Elsner von Gronow, hanno subito accusato la compagine governativa di avere provocato, per la prima volta nella storia del Paese, una vera e propria “ribellione” dei vertici militari contro le istituzioni politiche statali.

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