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Giappone, erutta l'Ontake. Più di 30 escursionisti non danno segni di vita

Il vulcano si è risvegliato dopo sette anni. Le autorità non hanno ancora confermato la presenza di vittime

Un pompiere blocca la strada che conduce al Monte Ontake
Un pompiere blocca la strada che conduce al Monte Ontake

Dopo anni di quiete, l'Ontake, il secondo monte più alto di tutto il Giappone, ha ripreso ieri sera la sua attività, sputando cenere e detriti dal comignolo.

Almeno quaranta persone si trovavano sulle pendici della montagna, che raggiunge quota 3.067 metri, al momento dell'eruzione. Il vulcano era inattivo dal 1979.

In quota c'erano rifugisti e scalatori. Sette di loro sono stati riportati a valle questa mattina da un elicottero che prebde parte all'operazione di soccorso, in cui sono impegnati oltre 250 uomini, militari compresi. Altre 26 persone sono riuscite a scendere autonomamente.

Almeno trenta alpinisti sono però rimasti bloccati in alta quota, dove sono stati costretti a trascorrere la notte. Secondo i soccorritori gli scalatori sono andati in arresto cardiaco e, al momento del salvataggio, non presentavano segni vitali.

538em;">Le autorità stanno procedendo con molta cautela e al momento non hanno ancora fornito un bilancio delle vittime.

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