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Giappone, ragazza mangia del sushi e si ritrova con un verme di 4 centimetri in gola

Il parassita, una volta ingerito dalla ragazza giapponese insieme al sushi e al sashimi, è passato dal terzo al quarto stadio di sviluppo

Giappone, ragazza mangia del sushi e si ritrova con un verme di 4 centimetri in gola

Una ragazza giapponese ha subito di recente, nel suo Paese, una disavventura legata al consumo di sushi e sashimi. La malcapitata, dopo avere consumato quei tipici prodotti culinari nipponici a base di pesce crudo, si è vista crescere in gola un “verme di quattro centimetri”. La giovane è dovuta correre in ospedale per mettere fine alla spiacevole situazione, con i medici che le hanno dovuto estrarre il parassita dalla dimora orale.

L’episodio è stato citato da una pubblicazione a cura dell’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, uscita mercoledì scorso. In base a tale ricostruzione della vicenda, la protagonista di quest’ultima, una venticinquenne giapponese, avrebbe avvertito, dopo il consumo del pesce crudo, un forte mal di gola e un raffreddore, che la avrebbero tormentata per cinque giorni.

Sennonché, al quinto giorno di sintomi, la ragazza, convinta ormai di avere sviluppato un’infezione respiratoria, decideva finalmente di recarsi in ospedale per degli accertamenti.

Una volta giunta la giovane al St. Luke's International Hospital di Tokyo, il personale della struttura iniziava a sottoporre la prima a degli esami del sangue, che, tuttavia, non fornivano risultati apparentemente anomali.

A un’analisi minuziosa del cavo orale della paziente, però, i sanitari individuavano quindi, annidato nella tonsilla di quest’ultima, un verme nero di 3,8 centimetri di lunghezza, 1 millimetro di larghezza e con esoscheletro flessibile. Il parassita incriminato, appartenente al genere Pseudoterranova azarasi, è solito infestare alimenti crudi, in particolare il pesce.

Dopo avere accertato la presenza di un verme nella gola della venticinquenne, i medici provvedevano a tirarlo fuori mediante delle pinze. Una volta cavato il parassita fuori dalla tonsilla della malcapitata, lei cominciava subito a sentirsi meglio, con progressiva scomparsa dei sintomi dell’infezione.

A detta dei luminari nipponici, lo Pseudoterranova, dopo essere stato ingerito dalla ragazza insieme al sushi e al sashimi, avrebbe cominciato a “crescere” all’interno del corpo della giapponese.

Al momento del suo ingresso nell’organismo della giovane, il verme si trovava infatti ancora a livello di larva, al terzo stadio di sviluppo.

Con il passare dei giorni annidato nel cavo orale della malcapitata, il parassita sarebbe rapidamente giunto al quarto stadio del suo sviluppo.

Secondo la rivista scientifica, episodi del genere starebbero diventando nel mondo sempre più frequenti, per via del fatto che starebbe aumentando la popolarità dei piatti a base di pesce crudo come sushi e sashimi.

L’incremento a livello internazionale del consumo dei piatti nipponici citati sta di conseguenza esponendo sempre più persone al rischio di ingerire parassiti che si annidano proprio nei cibi crudi.

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