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Gina Miller, l'attivista che ha sconfitto Theresa May

Gina Miller, attivista britannica che ha presentato il ricorso alla Corte suprema contro la Brexit gioisce per la decisione arrivata quest'oggi che richiede l'intervento del Parlamento

Gina Miller, l'attivista che ha sconfitto Theresa May

"Solo il Parlamento è sovrano". Gioisce Gina Miller, l'attivista che aveva sfidato sul piano legale il governo di Theresa May. Il verdetto della Corte Suprema le ha dato ragione sulla necessità di un voto preliminare delle Camere britanniche per l'avvio dei negoziati sulla Brexit.

In un editoriale comparso sul Guardian la Miller, attivista, filantropa, co-fondatrice del Fondo d'investimento Scm Private, parla del verdetto che darà "una base legale alla notifica dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona". Miller ha anche ribadito di non aver voluto sabotare il risultato pro Brexit del referendum di giugno, ma solo imporre lo scrutinio del Parlamento sulla procedura di uscita.

"Non c'è dubbio che la Brexit sia la questione più divisiva del nostro tempo, ma questo caso non riguardava la politica bensì il processo legale", ha dichiarato la Miller, lamentando gli "abusi personali" subiti per avere semplicemente "sollevato e fatto una domanda legittima".

“Non è una vittoria per me - continua nell'editoriale-. I vincitori sono la nostra costituzione, le nostre leggi e – mi sento di sostenere – il nostro modo di vivere. La decisione di oggi ha creato una certezza legale basata sul nostro processo democratico”.

Come riporta Huffington Post la Corte Suprema le aveva già dato ragione a inizio novembre, accogliendo il ricorso che chiedeva appunto un dibattito e un voto parlamentare per procedere con l’uscita del Regno Unito dall’Ue.

Quella sentenza era stata poi impugnata di fronte alla Corte (ultima istanza di giudizio) dal governo May, che però oggi è uscito sconfitto: per gli 11 giudici supremi, l'avvio dei negoziati sulla Brexit ha bisogno di un altro voto, quello del Parlamento.

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