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Il giornale messicano Norte chiude: troppi giornalisti ammazzati

In 54 hanno perso la vita. Il quotidiano ora si arrende: "Impossibile continuare"

Il giornale messicano Norte chiude: troppi giornalisti ammazzati

Recita semplicemente "Adiòs!", addio, l'ultima prima pagina del Norte, il quotidiano che da 27 anni raccontava la frontiera, lavorando a Juàrez, dove il territorio messicano si incontra con quello statunitense.

Un ultimo saluto, accompagnato da una lettera del direttore, Oscar Cantu Marguia, in cui ammette la sconfitta: troppi i redattori uccisi per continuare a lavorare e informare i cittadini. Troppi i 54 redattori abbattuti mentre facevano il loro lavoro.

La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'omicidio di Miroslava Breach Velducea, una corrispondente che lavorava anche per La Jornada e su cui la criminalità organizzata ha scaricato otto colpi di pistola, mentre andava a prendere il figlio a scuola.

Sono almeno 120 i giornalisti uccisi dai cartelli dal volgere del millennio, in una zona in cui "non ci sono né le garanzie, né le condizioni" per continuare a fare giornalismo in sicurezza, per raccontare la violenza e la corruzione dilaganti alla frontiera messicana.

L'ultimo capitolo cartaceo del Norte è stato stampato. L'edizione online proverà a resistere ancora per un po', si legge nella lettera di Cantu Marguia.

Per quanto, dopo il rifiuto di sostenerlo economicamente da parte della società, non è dato saperlo.

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