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L'Olanda: "Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est non fanno parte di Israele"

Lo Stato ebraico ha definito “assurda” e “patetica” la decisione dei Paesi Bassi e ha poi accusato questi ultimi di avere “dato credito” alle “mistificazioni propagandate dai Palestinesi”

L'Olanda: "Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est non fanno parte di Israele"

L'Olanda ha in questi giorni annunciato che non riconoscerà più la Striscia di Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est come “parti di Israele”.

Le autorità olandesi, per bocca del sottosegretario agli Affari interni Raymond Knops, hanno infatti dichiarato che, da oggi in poi, considereranno formalmente i territori in questione come “entità autonome”. Di conseguenza, gli stranieri che giungeranno in futuro nei Paesi Bassi provenendo da tali unità amministrative non verranno più qualificati, sui documenti ufficiali olandesi, come “cittadini israeliani”.

L’esecutivo dell’Aia ha giustificato la recente decisione evidenziando il fatto che lo Stato ebraico non avrebbe “alcun titolo giuridico” per accampare pretese di sovranità sulla Striscia, sulla Cisgiordania e su Gerusalemme Est. Secondo la tesi enunciata dai Paesi Bassi, la giurisdizione israeliana sui territori in questione si fonderebbe su un’“illegittima occupazione militare” e quindi la comunità internazionale sarebbe tenuta, alla luce delle “norme imperative del diritto delle genti”, a non riconoscere le tre unità amministrative come “parti dello Stato ebraico”.

Le stesse autorità dell’Aia hanno però poi puntualizzato che tale svolta non “costituirebbe affatto” un “atto ostile” nei confronti del governo Netanyahu, ma sarebbe esclusivamente una “ritorsione proporzionata” alle “violazioni del diritto internazionale” perpetrate negli ultimi anni da Israele.

Nonostante le giustificazioni fornite dall’Olanda, lo Stato ebraico ha definito “assurda” e “patetica” la decisione di quest’ultima.

Ad esempio, Tzipi Hotovely, viceministro degli Esteri, ha accusato le autorità dei Paesi Bassi di avere “dato credito” alle “mistificazioni propagandate dai Palestinesi” e ha quindi ribadito il diritto di Israele a esercitare la propria “sovranità” sulla Striscia di Gaza, sulla Cisgiordania e su Gerusalemme Est.

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