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Gran Bretagna, sangue infetto giunto dagli Usa ha causato 3 mila morti

Circa trenta mila persone potrebbero essere state infettate con il sangue contaminato di detenuti e tossicodipendenti importato dagli Stati Uniti

Gran Bretagna, sangue infetto giunto dagli Usa ha causato 3 mila morti

Nella Gran Bretagna di Theresa May un nuovo scandalo, legato al sangue infetto, sta sconvolgendo la sanità nazionale.

"Sono accadute cose che non dovevano accadere", ha dichiarato nel pomeriggio del 26 settembre 2018 Eleanor Gray, a nome del Dipartimento per la salute e l'assistenza sociale in Inghilterra e del suo predecessore che copriva tutto il Regno Unito. Le infezioni hanno avuto un impatto "devastante" sugli individui e sulle loro famiglie, aggiungendo che il governo esprime "dispiacere e rimpianti" all'inizio dell'indagine.

Il riferimento è relativo all'inchiesta giudiziaria, iniziata lunedì, che sta esaminando la posizione di migliaia di persone che avrebbero ricevuto trattamenti sanitari a base di sangue infetto durante gli anni '70 e '80.

Ci sono state precedenti inchieste sullo scandalo, ma questa è la prima inchiesta pubblica a livello di Regno Unito che può costringere i conoscitori dei fatti a testimoniare. L'inchiesta arriva dopo decenni di campagne da parte delle vittime, che affermano che i rischi non sono mai stati spiegati e che lo scandalo è stato successivamente coperto.

Si ritiene che circa 5 mila persone, affette da emofilia e altri disturbi emorragici, siano state infettate dal virus dell'Hiv e dell'epatite per un periodo di oltre 20 anni, e circa 3 mila di esse sarebbero già morte.

Da quanto emerge, poiché il Regno Unito stava lottando per tenere il passo con le domande di sangue necessarie per i trattamenti, aveva cominciato a importare forniture dagli Stati Uniti, con donatori appartenenti a categorie a rischio, come i detenuti e i tossicodipendenti, che vendevano il loro sangue.

Allora i prodotti sanguigni erano stati ottenuti riunendo il plasma da un massimo di 40 mila donatori e concentrandolo. Anche le persone che sono state sottoposte a trasfusioni di sangue sono state esposte al sangue contaminato e ben 30 mila persone potrebbero essere state infettate.

Solo verso la metà degli anni '80 i prodotti iniziarono ad essere trattati termicamente per uccidere i virus. Ma resta da chiarire per la giustizia della Gran Bretagna quanto si sapeva prima di questi trattamenti e il perché alcuni prodotti contaminati siano rimasti in circolazione.

Lo screening dei prodotti del sangue è iniziato nel 1991 e alla fine degli anni '90 sono diventati disponibili trattamenti sintetici per l'emofilia, eliminando il rischio di infezione.

L'inchiesta, iniziata pochi giorni fa, potrebbe durare più di due anni. Ma già cominciano a circolare sui giornali della Gran Bretagna le testimonianza agghiaccianti delle vittime di queste trasfusioni con sangue infetto che sono ancora in vita.

Alcune delle migliaia di persone coinvolte hanno ricevuto degli indennizzi negli anni passati. Ma se la nuova inchiesta troverà i colpevoli, si apriranno le porte per la richiesta di indennizzi da parte di tutte le vittime delle trasfusioni infette (o dei parenti degli scomparsi) che cercano giustizia attraverso i tribunali.

Il giudice in pensione, Sir Brian Langstaff, che sta conducendo l'inchiesta, ha detto che sono stati già presentati oltre 100 mila documenti, con la prospettiva di molti altri in arrivo, mentre Liz Carroll, amministratore delegato di The Haemophilia Society, ha invitato i responsabili dell'inchiesta a lavorare diligentemente per "scoprire la verità, portare giustizia e, infine, chiudere gli indennizzi con le vittime e le loro famiglie. Questo scandalo ha devastato generazioni di persone con emofilia e altri disturbi emorragici.

I nostri membri hanno aspettato decenni perché questo fosse adeguatamente studiato".

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