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"L'uso del velo favorisce molestie sessuali"

In Iran lo hijab è obbligatorio per legge: dovrebbe preservare la castità delle donne ma in realtà non riesce ad arginare molestie e violenze ormai quotidiane

"L'uso del velo favorisce molestie sessuali"

Lo hijab è solo una delle mille varianti del velo islamico. Etimologicamente, indica "qualcosa che nasconde", che "separa", "nasconde allo sguardo".

Una barriera che preservi la modestia della donna dagli sguardi di altri uomini che non siano il marito. Una barriera che, insciallah, dovrebbe frenare anche i bollenti spiriti degli altri uomini.

Eppure secondo l'autorevole (liberalissimo e progressista) The Guardian, l'adozione dello hijab non ha fatto che aumentare il tasso di molestie sessuali ai danni delle donne. Il caso preso in esame è quello dell'Iran, a cui il quotidiano londinese dedica addirittura l'home page del proprio sito web.

Le leggi iraniane, che impongono l'uso obbligatorio dello hijab proprio per prevenire violenze e rapporti adulterini, sembrano aver sortito l'effetto contrario: "Cresciuta in un Paese musulmano dove lo hijab non è obbligatorio, mi è sempre stato detto che esso serviva a proteggere le donne dalle voglie degli uomini - spiega Sahar, 26enne non iraniana che ha studiato a Teheran per un anno - Ma ora che sono in Iran, dove lo hijab è imposto per legge, le violenze e gli abusi non si fermano. Gli uomini mi fissano con insistenza, mi parlano alle spalle, mi insultano. Mi sento nuda e vilipesa."

"Qualsiasi cosa possa indossare - è l'amara conclusione - gli uomini mi perseguiterebbero comunque, solo perché sono donna." In una società che separa maschi e femmine in ogni aspetto della vita quotidiana praticamente sin dalla nascita, ogni approccio si riduce ad avances sessuali. Spesso concretizzate in modo aggressivo e a volte violento.

E a poco serve il velo, nel fermare questi episodi.

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