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"Ha il nervo accavallato". ma muore di setticemia

Clamoroso caso di malasanità sconvolge la Gran Bretagna: una 43enne uccisa dall'infezione contratta per una ferita alla mano mentre faceva giardinaggio

"Ha il nervo accavallato". ma muore di setticemia

Si ferisce alla mano facendo giardinaggio e muore, per la setticemia scambiata per un nervo accavallato. La tragedia non si è verificata in uno scenario di povertà né di indigenza ma nella ricca Gran Bretagna dove la 43enne Lucinda Smith è spirata cinque giorni dopo essersi graffiata al dorso della mano facendo giardinaggio in casa.

Una storia drammatica, resa ancora più triste dal fatto che sullo sfondo, come riferiscono il Daily Mail e il Telegraph, pare esserci un desolante episodio di malasanità che rischia di travolgere il mito dell’efficienza medica d’Oltre Manica.

I fatti hanno avuto inizio quando la signora Smith si è recata al pronto soccorso pochi giorni dopo essersi ferita alla mano. Le facevano male le spalle e non riusciva a spiegarsi il motivo del dolore, intenso e irresistibile, che stava quasi per paralizzarla. Il medico che l’ha visitata, all’ospedale di Basildon nell’Essex regione sud-orientale dell’Inghilterra, le ha prescritto degli antidolorifici e la visita da un fisioterapista imputando il male a un nervo accavallato. Per consentirle di dormire, il dottore le aveva consigliato di assumere degli antidepressivi. Ma la diagnosi effettuata era completamente sballata: la donna, distrutta dal dolore, subiva gli effetti di una gravissima setticemia che dalla ferita alla mano si stava allargando a tutto il corpo, in maniera fulminea e inarrestabile. Specialmente se trattata in modo completamente errato.

La terapia prescritta, perciò, non ha potuto sottrarre la 43enne, avvocato e madre di due figli, alla morte. Facendo divampare un’ondata di indignazione in tutto il Regno Unito.

Il caso, avvenuto in primavera, è uscito adesso alla luce e ora diventerà giudiziario e si annuncia una furibonda battaglia legale tra le parti per far emergere la verità e le responsabilità nella clamorosa svista diagnostica costata la vita alla donna.

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