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Hezbollah: "Continueremo a combattere in Siria"

Hassan Nasrallah in un discorso pubblico a Beirut ha affrontato diversi temi, sia regionali che nazionali. Dalla guerra in Yemen al conflitto siriano. Ma anche della situazione di stallo istituzionale in Libano

Hezbollah: "Continueremo a combattere in Siria"

Dopo diversi mesi Hassan Nasrallah, leader del movimento sciita Hezbollah, è riapparso in pubblico.

L’undici ottobre, in occasione della celebrazione dell’Ashura - che commemora il martirio dell’imam Hussein - il numero uno della resistenza libanese ha tenuto un discorso nella periferia sud di Beirut in cui ha affrontato diversi temi, sia regionali che nazionali. Dalla guerra in Yemen contro i ribelli Houthi portata avanti dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, al conflitto siriano. Ma è stata anche l’occasione per parlare della situazione di stallo istituzionale in Libano.

Da oltre due anni, infatti, il Paese non ha trovato un accordo per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Le oltre quaranta sedute programmate per la decisione sono fallite per la mancanza del quorum. Secondo Nasrallah, per fare in modo che tutto torni alla normalità, è necessario che "le fazioni politiche libanesi trovino un’intesa per eleggere il generale Michel Aoun", sostenuto da alcuni partiti cristiani e dallo stesso Hezbollah. La svolta - secondo i media locali - potrebbe arrivare il prossimo 31 ottobre, quando è prevista una nuova sessione di voto.

Il sistema istituzionale libanese è regolato della rappresentanza delle principali componenti religiose del Paese. La spartizione della carica del presidente della Repubblica, del primo ministro e del presidente del Parlamento si basano sulle confessioni istituite dal “Patto nazionale del 1943”. La suddivisione, però, tiene conto di un censimento della popolazione molto vecchio e che, nel corso degli anni, è radicalmente cambiato. La popolazione sciita, infatti, attualmente dovrebbe essere quella maggioritaria.

Hezbollah: "Combattiamo per la nostra esistenza"

In merito alla guerra in Yemen, che vede scontrarsi i ribelli sciiti Houthi e la coalizione araba a guida saudita, Nasrallah ha detto che “l’insistenza con cui Riad sta conducendo la battaglia non solo gli farà perdere il conflitto, ma anche la sua presentabilità”. Riferendosi alla guerra siriana, dove i miliziani di Hezbollah sono impegnati militarmente per appoggiare le truppe governative del presidente Bashar Assad, il numero uno della resistenza libanese ha promesso di proseguire il proprio impegno in prima linea. “Continueremo a combattere in Siria perchè vogliamo continuare ad assumerci le nostre responsabilità. I nostri combattenti - ha aggiunto il leader del Partito di Dio - difendono la terra della nostra regione e la nostra stessa esistenza”.

Nasrallah ha infine accusato Washington di supportare e sfruttare i "ribelli" per raggiungere obiettivi personali.

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