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Tra Hillary Clinton e Trump ora è guerra di cartelle cliniche

Hillary Clinton "è in buona salute ed è adatta a fare il presidente", dichiara il medico curante dell'ex segretaria di Stato. Ma sarà davvero così? Intanto Trump va in tv e presenta la propria cartella clinica: è sovrappeso e assume farmaci per pressione e colesterolo

Tra Hillary Clinton e Trump ora è guerra di cartelle cliniche

Lo stato di salute di Hillary Clinton continua a tenere banco, dopo il malore che ha colpito l'ex segretaria di Stato lo scorso 11 settembre. "È in buona salute ed è adatta a fare il presidente", dichiara il suo medico curante, Lisa Bardack, in un'e-mail di due pagine inviata alla stampa. Poi aggiunge che la candidata democratica soffre di una "forma moderata di polmonite batterica non contagiosa". E "continua a migliorare" grazie agli antibiotici che sta assumendo da una decina di giorni. Insomma, non ci sarebbe nulla di grave. Ovviamente è lecito chiedersi se sia davvero così. Presto, appena riprenderà la campagna elettorale, avremo modo di verificare lo stato di forma psico-fisico di Hillary.

Poche ore prima Donald Trump ha presentato la sua cartella clinica alla registrazione della trasmissione "Dr.Oz Show" sulla Nbc. La puntata non è ancora andata in onda ma dalle indiscrezioni trapela che il candidato repubblicano è sovrappeso (120 kg per un metro e 84 di altezza) e assume farmaci per tenere a bada pressione e colesterolo. Trump, accusato di fare poco esercizio fisico, avrebbe espresso l'intenzione di perdere almeno sette kg. Dai dati clinici presentati non emergerebbe alcun precedente problema cardiaco né tracce riconducibili al morbo di Alzheimer, la malattia che colpì suo padre Fred.

Ponendo fine al fair play che lo aveva contraddistinto subito dopo il malore di Hillary, Trump ha iniziato a sfruttare il momento di difficoltà dell'avversaria: "'C'è qualcuno di voi che pensa che Hillary Clinton sia capace di stare in piedi per un'ora?", ha chiesto ai propri sostenitori durante un comizio in Ohio. Lui ha risposto così: "Non lo so". ma il solo insinuare il dubbio certamente può servire a demolire la candidatura dell'esponente democratica.

Hillary scatenata su Twitter

Alla vigilia del suo ritorno in campo dopo tre giorni di stop a causa della polmonite, Hillary Clinton si è scatenata su Twitter pubblicando "20 domande a cui Trump deve rispondere ora". Nel mirino soprattutto i conflitti di interesse. La prima è la seguente: "Se diventassi presidente, taglieresti tutti i legami con le tue società collegate a leader stranieri, discutibili organizzazioni e criminali?". Sulle finanze del magnate: "Dal momento che rifiuti di pubblicare la tua dichiarazione dei redditi, come puoi confermare di non avere legami finanziari pericolosi all'estero?". La 20^ domanda più che altro è un'affermazione-insinuazione: "È piuttosto chiaro che Trump ha passato tutta la vita a mettere il suo portafogli prima di tutto.

Perché dovrebbe cambiare da presidente?".

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