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H&M sotto accusa: stipendi sotto il salario minimo

Il marchio d’abbigliamento low cost nel mirino del governo britannico per aver sottopagato i dipendenti. Sanzioni in arrivo

H&M sotto accusa: stipendi sotto il salario minimo

Oltre ai prezzi, anche gli stipendi sono low cost da H&M. Il colosso svedese della grande distribuzione d’abbigliamento è finito – insieme ad altre trentasei attività commerciali – nella black list del governo inglese per corrispondere emolumenti al di sotto del salario minimo.

Il Daily Mail riferisce che secondo una ricerca condotta dal Department for Business Innovation and Skills, Hennes & Mauritz “non ha versato ai propri dipendenti un totale di 2.604.87 sterline al personale”. Una politica che il Ministro per gli Affari Jo Swinson etichetta come “illegale, immorale e completamente inaccettabile”, aggiungendo: “Se i datori di lavoro infrangono la legge è bene che sappiamo che noi agiremo duramente di conseguenza, aiutando i lavoratori a recuperare le centinaia di migliaia di sterline che gli spettano di diritto”.

Il tutto stride, poi, con le ultime stime circa l’andamento del brand: nel mese di dicembre le vendite – complici anche le feste –sono incrementate del 15%. E, ancora, nel corso del 2014 H&M ha aperto nuovi store nel mondo (+11% rispetto al 2013).

Stando alle ultime modifiche risalenti all’ottobre 2013, il salario minimo previsto dalla legge britannica è di 6.50 sterline l’ora per gli adulti, 5,13 sterline per chi ha tra i 18 e i 20 anni, 3,79 sterline per i ragazzi compresi tra i 16 e i 17 e 2,7 sterline per gli apprendisti.

Mentre i sindacati spingono affinché le aziende che sgarrano vengano multate salatamente, la Swinson parla di sanzioni attorno alle 20.000 sterline e di una legislazione in cantiere capace di ridurre al minimo (e possibilmente eliminare) tali ingiustizie.

Il quotidiano d’oltre Manica riporta anche le parole di Frances O'Grady, segretario generale della Trades Union Congress: “È bello vedere il governo usare il pugno di ferro contro i cattivi datori di lavoro, che sottopagano il duro lavoro, ma l’elenco dei ‘cattivi’ stilato e pubblicato è solamente la punta di un iceberg”.

Questa, invece, la posizione ufficiale dell’azienda: “H&M impiega oltre 9.500 persone nel Regno Unito. Purtroppo a causa di errori dovuti alla registrazione dell’orario di lavoro all'interno di alcuni dei nostri negozi, 540 dipendenti sono stati accidentalmente retribuiti al di sotto del salario minimo nazionale. In media i lavoratori colpiti hanno percepito 4,82 sterline in meno in totale”. Nel comunicato si legge che “tutti gli arretrati sono stati immediatamente gestiti. Riconosciamo che questa problematica non avrebbe dovuto verificarsi.

I rappresentati della HMRC hanno confermato di essere sodisfatti della assoluta trasparenza, collaborazione e pieno impegno di H&M durante l’intero processo”.

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