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I giudici allontanano ancora la Brexit: "Deve votare il parlamento"

La Corte suprema britannica boccia il ricorso del governo May contro la sentenza di novembre: serve un passaggio alle Camere prima di arrivare l'articolo 50

I giudici allontanano ancora la Brexit: "Deve votare il parlamento"

La Brexit si allontana. Lo impongono i giudici della Corte suprema del Regno Unito che impongono un passaggio parlamentare perché la Gran Bretagna possa iniziare il processo per l'uscita dall'Unione europea.

Una necessità già individuata dai giudici a novembre, quando l'Alta Corte aveva accolto il ricorso di un gruppo guidato dalla manager Gina Miller. Sentenza contro la quale si era appellato il governo guidato da Theresa May e che ora è stata confermata dalle toghe.

Gli 11 giudici della Corte, ha riferito il presidente della Corte Lord Neuberger nel leggere il verdetto, hanno confermato con una maggioranza di 8 a 3 la precedente sentenza dell'Alta Corte, che ha stabilito la necessità di un passaggio parlamentare prima dell'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona, che darà ufficialmente inizio al processo di uscita dall'Unione Europea.

"Il governo non può attivare l'articolo 50 senza un atto del parlamento", ha detto Neuberger. L'uscita dalla Ue, ha spiegato, comporterebbe un cambiamento fondamentale nel Regno Unito, recidendo la fonte del diritto Ue, incidendo così sui diritti dei cittadini britannici. La Corte ha anche stabilito che il governo non deve invece consultare preventivamente le amministrazioni delle regioni autonome che compongono il Regno Unito: Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

Dopo il voto della Corte Downing Street conferma che l'attivazione dell'Articolo 50 del Trattato di LIsbona avverrà "entro al fine di marzo". Il verdetto di oggi, ha affermato un portavoce del governo, "non cambia" quanto già pianificato. "È importante ricordare che il parlamento ha approvato il referendum con un margine di sei a uno ed ha già indicato il suo sostegno al processo di uscita secondo le scadenze che abbiamo stabilito", ha detto ancora il portavoce di Downing Street, sottolineando che il governo "rispetta la decisione della Corte e a breve stabilirà i prossimi passaggi in parlamento".

"Il Labour rispetta il risultato del referendum e la volontà del popolo britannico e non bloccherà l'attivazione dell'Articolo 50", annuncia il leader laburista Jeremy Corbyn.

"Tuttavia - ha aggiunto - il Labour chiederà un emendamento alla legge che verrà votata per attivare l'Articolo 50 per impedire ai Conservatori di utilizzare la Brexit per trasformare la Gran Bretagna in un paradiso fiscale al largo delle coste europee".

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